Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Seicento > Lessines

CICLo AGOSTINIANo a Lessines

Agostino è ferito d'amore per il Cristo

Agostino è ferito d'amore per il Cristo

 

 

MAESTRO DI LESSINES

1667-1690

Lessines, Collegio Visitation-Berlière

 

Agostino è ferito d'amore per il Cristo

 

 

 

La scena narrata in questo episodio riprende una analoga raffigurazione nella stampa di Schelte da Bolswert. Tuttavia l'anonimo pittore fiammingo introduce qualche elemento di novità: in alto a sinistra sono stati introdotti numerosi angioletti che volteggiano sopra la nuvola su cui siedono la Vergine e il Bambino. Il pittore inoltre ha aggiunto a destra un religioso inginocchiato che prega tenendo fra le mani un libricino aperto. Il testo della stampa di Schelte riporta il significato della scena indicando: In abdito cordis recessu sacrorum vulnerum Christi stigmatis sauciatus, amoris tenerrimi in Deum et deiparam Virginem suspiriis, lacrymis dictisque mirificis signa praebet. Una vecchia rappresentazione di questa allegoria si trova a Padova dove Guariento ebbe l'audacia di mostrarla all'inizio del Quattrocento. I miniaturisti medioevali la intercalavano talvolta fra i vari episodi della sua vita. Qui la rappresentazione è ancora più allegorica secondo il gusto del Seicento. Agostino, con l'aureola in testa, vestito da frate agostiniano, in ginocchio davanti alla Vergine e a Gesù, tiene un cuore fiammante simbolo della sua fede interiore, che Gesù attraversa con una freccia. La scena godrà di una larga fortuna. Il Bambino tiene fra le mani la freccia che va a colpire il cuore che Agostino tiene fra le mani. Il santo ha un viso di persona ormai matura, con una discreta barba che gli scende fin sul petto e la tonsura dei frati sulla testa. La scena è ambientata, come nella stampa originale, nello studio del santo, di cui se ne fa una riproduzione quasi fedele.

Il dipinto presenta le dimensioni in altezza di 197 cm e in larghezza 222 cm.

 

Sei grande, Signore, e degno di altissima lode: grande è la tua potenza e incommensurabile la tua sapienza. E vuole celebrarti l'uomo, questa particella della tua creazione, l'uomo che si porta dietro la sua morte, che si porta dietro la testimonianza del suo peccato, e della tua resistenza ai superbi: eppure vuole celebrarti l'uomo, questa particella della tua creazione. Tu lo risvegli al piacere di cantare le tue lodi, perché per te ci hai fatti e il nostro cuore è inquieto finché in te non trovi pace. Di questo, mio Signore, concedimi intelligenza e conoscenza.

AGOSTINO, Confessioni, 1, 1, 1