Contenuto
Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Settecento > ReinerCICLo AGOSTINIANo di Vaclav Reiner a Praga
Agostino disputa con gli eretici e li confuta
VACLAV REINER
1728-1730
Chiesa di S. Tommaso e Agostino a Praga
Agostino disputa con gli eretici e li confuta
Václav Reiner affronta in questa scena l'aspetto apologetico e polemico della attività agostiniana a servizio della Chiesa. Il santo, definito nel medioevo malleus haereticorum, è infatti notissimo per la sua abbondante produzione letteraria che affrontò ogni tematica teologica portando luce e chiarezza di interpretazione della dottrina. Sia come monaco che poi da vescovo il santo non smise mai di predicare la parola di Dio e di interpretarla in modo autentico a servizio dei suoi fedeli. Al centro della rappresentazione la figura di sant'Agostino, ritto in piedi, è accompagnata da quella di un gruppo di eretici e di frati. Egli stesso indossa la cocolla nera dei frati agostiniani, che gli stanno a fianco. Con un ampio gesto della mano destra accompagna la parole che pronuncia discutendo con un gruppo di persone che lo contraddicono. Famose sono le sue dispute con Donatisti, Pelagiani e Manichei. L'arma araldica collegata alla scena è quella dei re di Boemia.
La fine della controversia donatista coincise pressappoco con l'inizio di una nuova disputa teologica che impegnò Agostino fino alla sua morte. L'Africa, dove Pelagio ed il suo discepolo Celestio si erano rifugiati dopo il sacco di Roma da parte di Alarico, era diventata il principale centro di diffusione del movimento pelagiano. Già nel 412 un concilio tenuto a Cartagine aveva condannato i Pelagiani per le loro opinioni sulla dottrina del peccato originale, ma, grazie all'attivismo di Agostino, la condanna dei Pelagiani, che avevano avuto il sopravvento in un sinodo tenuto a Diospolis in Palestina, fu reiterata dai successivi concili tenuti a Cartagine e a Milevi. Un secondo periodo di attivismo pelagiano si sviluppò a Roma; papa Zosimo, dopo essere stato convinto da Agostino, nel 418 pronunciò una solenne condanna contro i Pelagiani.
Questi errori ... cercavamo di confutarli ... allo scopo che anche Pelagio, venendone a conoscenza, li correggesse senza essere attaccato personalmente: in tal modo sarebbe stata eliminata la sua funesta dottrina e gli sarebbe stata risparmiata la confusione ... Furono pertanto inviati alla Sede Apostolica dai due Concili di Cartagine e di Milevi rapporti concernenti tale questione prima che arrivassero in mano nostra o nell'Africa i verbali del processo ecclesiastico in cui si afferma che Pelagio si sia giustificato davanti ai vescovi della Palestina.
AGOSTINO, Lettera 186, 2 a Paolino