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Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Settecento > Carle van LooCICLo AGOSTINIANo di Carle van Loo a Notre Dame des Victoires a Parigi
Consacrazione a vescovo
CARLE VAN LOO
1740
Coro della chiesa di Notre Dame des Victoires a Parigi
Consacrazione a vescovo
Questa tavola è firmata Carle Van Loo 1754. Il suo stile è imbevuto dall'estetismo del XVII secolo. Fedele alla formula orizzontale, il pittore dispone i personaggi in linea e di profilo. La scena è comunque costellata da ampi gesti che conferiscono autorevolezza all'episodio narrato.
Già nel disegno preparatorio Van Loo aveva predisposto una maestosa scenografia con chierici e i due vescovi Megalio e Valerio che partecipano attivamente alla consacrazione. La consacrazione si svolge all'interno di una grande chiesa dove un ampio colonnato riesce a produrre una grandiosa volumetria dove trovano posto i molti personaggi della scena.
Non vi scriviamo però soltanto per rallegrarci che Agostino abbia ricevuto l'episcopato, ma che le Chiese d'Africa abbiano meritato questa prova di sollecitudine da parte di Dio, di sentire cioè le parole del cielo per bocca di Agostino: questi, elevato in modo insolito a un più alto ufficio della religione cristiana, è stato consacrato non per essere il sostituto del vescovo nella cattedra, ma per essergli d'aiuto; in realtà, essendo ancora vivente il vescovo Valerio, Agostino è solo vescovo coadiutore della Chiesa d'Ippona.
PAOLINO e ERASIA, Lettera 32 a Romaniano
Io fui ordinato vescovo quando era ancora vivo il vegliardo Valerio, padre e vescovo mio di santa memoria, e occupai la cattedra insieme con lui; ma né io né lui sapevamo che ciò era proibito dal Concilio di Nicea.
AGOSTINO, Lettera 213, 4
Valerio incominciò a temere che Agostino fosse eletto vescovo di qualche altra chiesa, perciò rassegnò nelle mani del vescovo di Cartagine le sue dimissioni e propose Agostino per successore. Agostino non volle accettare, ma infine fu costretto a cedere e fu consacrato vescovo. Più tardi egli disse che non avrebbe dovuto ricevere la consacrazione episcopale per mano del suo predecessore perchè la cosa era proibita da un concilio, ma egli conobbe la proibizione solo dopo essere stato consacrato e non volle che si facesse con altri una cosa che a lui era tanto dispiaciuta.
JACOPO DA VARAGINE, Legenda Aurea