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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Cinquecento: Amico AspertiniPITTORI: Amico Aspertini
Agostino vescovo consegna la sua Regola
AMICO ASPERTINI
1508-1509
Lucca, chiesa di S. Frediano, Cappella di S. Agostino
Agostino vescovo consegna la sua Regola
L'attribuzione ad Aspertini degli affreschi della cappella di Sant'Agostino risale al Vasari, La datazione del suo intervento nella cappella di sant'Agostino si ritiene concordemente che risalga al periodo fra il 1508 e il 1509, sia per ragioni stilistiche che per i legami con altri avvenimenti della sua vita.
La cappella di Sant'Agostino venne fatta costruire nel 1506 dal priore della chiesa, Pasquino Cenami che ne commissionò la decorazione ad Amico Aspertini. La tomba del Priore si trova proprio in questa cappella.
Nella lunetta destra è affrescata la consegna ai monaci di varie congregazioni della Regola di sant'Agostino, qui riprodotta. Questa scena in passato è stata interpretata variamente: c'è chi ha pensato alla Approvazione della regola stessa (ma chi siede in cattedra non è un papa); che vi ha visto l'atto di unione fra i Canonici Lateranensi e quelli di S. Frediano. Altri l'anno interpretata come la concessione del possesso di S. Frediano.
Nell'affresco l'Aspertini ha eliminato ogni struttura architettonica e le figure monumentali dei monaci si dispongono contro un una parete sotto una rustica tenda: è un motivo usato dall'Aspertini anche nella Nascita della Vergine della predella Strozzi (1500-1505 circa, a Ferrara, Pinacoteca Nazionale) ed è molto frequente anche nel Costa.
L'episodio della consegna della regola ai frati agostiniani è un elemento diffuso nella iconografia agostiniana già a partire dai codici miniati del XIII secolo e fa seguito alla istituzione dell'Ordine agostiniano nel 1256. La consegna ha un valore altamente simbolico in quanto vuole esprimere la diretta dipendenza degli agostiniani da Agostino. L'Ordine agostiniano sarebbe, secondo questa concezione, il naturale prolungamento dell'esperienza monastica inaugurata da Agostino in Africa.
Alcuni studiosi concordano nell'attribuire a S. Agostino solo la Regula ad servos Dei; in epoca successiva questa Regula fu adattata al femminile e unita alla Lettera 211 che già conteneva indicazioni per le monache di Ippona. La Consensoria monachorum, invece, è stata attribuita ad un anonimo autore dell'ultimo periodo della letteratura visigotica in Galizia e scritta tra il 650 e il 711.
L'Ordo monasterii pur restando nella tradizione della vita agostiniana un documento di riferimento venerando, non è stato più attribuito ad Agostino già dalla critica rinascimentale.
Sulla data di stesura della Regula ad servos Dei ci sono diverse opinioni: una prima teoria indica come data probabile il 391, più o meno in coincidenza con la fondazione del primo monastero d'Ippona, il monastero dei laici; una seconda teoria indica il 400 in coincidenza con il De opere monachorum; una terza sposta la data addirittura fino al 427-428, dopo il De correptione et gratia, in coincidenza con la controversia sulla grazia sorta nel monastero di Adrumeto. La maggioranza degli studiosi, però, pensa sia stata scritta intorno al 400.