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Madonna della Cintura con i santi Agostino, Monica, Stefano, Nicola da Tolentino e Guglielmo d'Aquitania
LEONARDO CORONA
1591-1595
Venezia, chiesa di santo Stefano
Madonna della Cintura con i santi Agostino, Monica, Stefano, Nicola da Tolentino e Guglielmo d'Aquitania
Questo dipinto di Leonardo Corona si trova sull'altare della Madonna della Cintura, il primo altare a sinistra che si osserva entrando nella chiesa di santo Stefano a Venezia.
Leonardo Corona, pittore veneziano poco noto eppure dotato di un talento straordinario, la esegue nel periodo 1590-1595: è una pala d'altare realizzata per la scuola dei Cinturati che raffigura la Madonna della Cintura con i Santi Agostino, Monica, Nicola da Tolentino, Stefano e Guglielmo di Malavalle. Il pittore realizza inoltre per la stessa chiesa un grande monocromo su tavola, una specie di abbozzo della pala, che costituisce la sola testimonianza sicura della attività grafica di Corona. Questo oggetto praticamente unico nel suo genere rappresenta con ogni probabilità un decoro provvisorio realizzato dal pittore con l'intento di quietare il committente ansioso di veder finita l'opera, senza incorrere in guai giudiziari nell'attesa di consegnargli l'opera definitiva.
Agostino, all'estrema sinistra, è seduto ed indossa gli abiti episcopali. Sotto il piviale armoniosamente svolazzante si nota la nera tunica degli agostiniani. E' questa una antica consuetudine iconografica che ha lo scopo di affermare che l'origine dell'ordine agostiniano discende direttamente da Agostino.
Il santo porta in capo una semplice bianca mitra ed ha lo sguardo rivolto verso l'alto, verso la Vergine che sta distribuendo le corone. Il volto di Agostino è di persona anziana, ma non stanca e ben presente al fenomeno che sta accadendo. un chierico inginocchiato ai suoi piedi gli porge un grande libro ancora chiuso, che potrebbe servigli per qualche lettura o citazione. Attorno al santo compaiono le immagini dei primi santi dell'ordine agostiniano Monicao, Nicola da Tolentino e Guglielmo d'Aquitania. A destra è stato raffigurato infine santo Stefano, il titolare della chiesa veneziana.
Leonardo Corona
Allievo del padre Michele, miniatore, Leonardo Corona nacque a Murano nel 1552. Fu quindi a servizio nella bottega di Rocco da S. Silvestro, e poi di Tiziano. Ammiratore attento di Tintoretto, subì l'influenza di Palma il Giovane. Leonardo quindi si forma quando i più grandi maestri del Rinascimento veneziano sono ancora attivi. La sua attività si svolse di preferenza a Venezia. All'inizio della sua carriera inoltre, Leonardo lavora essenzialmente in terra ferma e di preferenza per chiese e conventi cappuccini che sembrano apprezzare particolarmente il suo stile. Leonardo Corona approda probabilmente a San Zulian grazie alle conoscenze personali e della sua famiglia nell'ambito dei miniaturisti e dei tipografi. La chiesa, completamente ricostruita a partire dal 1553, viene ridecorata da un numeroso gruppo di artisti, di cui Leonardo fa parte. A santa Maria Formosa conosciamo l'identità di uno dei rari committenti privati di Leonardo Corona: si tratta di Marco di Nicolò Querini, che per il suo altare dedicato al Crocifisso, commissiona a Corona una bella Crocifissione all'insegna di una pietas assoluta.
Nella basilica dei Santi Giovanni e Paolo realizzò una bella Annunciazione. Interessanti sono anche i suoi lavori a chiaroscuro nel Palazzo Ducale di Venezia e il Supplizio di S. Agata, opere che realizzò prima del 1587. Collaborò con il Palma ai lavori nella chiesa di S. Giuliano, mettendosi in evidenza con la tela che raffigura l'ingresso di Cristo a Gerusalemme con le Virtù. Nel 1590 dipinse la Caduta della manna a S. Giovanni Elemosinario e infine realizzò le Storie della Passione per l'Ateneo Veneto, caratterizzate da intensi chiaroscuri. Tra i suoi allievi troviamo Sante Peranda e Anna Baldassarre. A San Bartolomeo Leonardo lavora a una pala, che forse è l'ultima, ancora per una confraternita di devozione: la scuola di San Mattia.
Leonardo Corona muore a Venezia nel 1596.