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PITTORI: Agostino Facheris

Madonna con Gesù Bambino con Sant'Agostino e San Giovanni Evangelista

Madonna con Gesù Bambino con Sant'Agostino e San Giovanni Evangelista

 

 

FACHERIS AGOSTINO

1540-1552

Bergamo, chiesa dei Santi Bartolomeo e Stefano

 

Madonna con Gesù Bambino con Sant'Agostino e San Giovanni Evangelista

 

 

 

Agostino Facheris dipinse nella sua piena maturità questa bella tela che raffigura la Madonna con Gesù Bambino, sant'Agostino e san Giovanni Evangelista. Dipinto con la tecnica ad olio la tela, di grandi dimensioni, misura cm 350x210. La Vergine, al centro della scena, è posizionata sopra una nuvola con in braccio il Bambino Gesù che cura amorevolmente. due angioletti, uno a destra e uno a sinistra, chiudono la scena ai lati, mentre altre teste di angeli le fanno da corona.

Nel piano inferiore si trovano i due santi Agostino, a sinistra, e san Giovanni Evangelista, sulla destra. Agostino, vestito da vescovo, con la mitra in testa, regge con la mano sinistra una croce, quasi fosse il bastone pastorale. Con la mano destra regge un grosso e voluminoso libro chiuso. Il santo rivolge lo sguardo verso il cielo in direzione della Vergine. Il suo volto è coperto da una folta barba bianca. A destra sta ben ritto San Giovanni a piedi scalzi. Con la mano destra regge un calice, quasi che lo offrisse alla Vergine, con la sinistra tiene un grosso libro chiuso. Indossa semplici abiti e il suo viso è coperto da una folta barba biancastra. In mezzo ai due santi si apre una finestra sull'orizzonte che lascia intravedere una città, Bergamo, con i suoi principali edifici sacri e civili.

 

 

Agostino Facheris

E' conosciuto anche come Agostino da Caversegno o il Caversegno dato che nacque a Caversegno (ora Capersegno) un paese vicino Bergamo intorno al 1500 da maestro Filippo. Lo troviamo la prima volta in un documento del 1527, allorché gli Estimi del Comune di Bergamo lo registrano abitante della vicinia di Sant'Andrea a Porta Dipinta. Scarne sono le notizie sulla vita e sulle sue opere, tuttavia l'analisi dei suoi dipinti datati e firmati, è sufficiente a ricostruire la sua attività pittorica a partire dal 1525.

In questo anno collaborò in effetti alla esecuzione del polittico di S. Spirito, accanto ad Andrea Previtali. Nel 1528 eseguì un S. Agostino in cattedra per la chiesa della SS. Trinità a Bergamo, opera firmata ma dispersa nell'Ottocento. Ugualmente perduto è il san Pietro tra i santi Martino e Quirico, firmato e datato 1531, eseguito per la parrocchiale di Bolgare. Due lettere autografe di Lorenzo Lotto datate 1531 e 1532 alla Confraternita della Misericordia Maggiore attestano che il giovane Facheris aveva conosciuto direttamente il maestro veneziano. Tra le opere rimaste di Facheris ricordiamo una Trinità, firmata e datata 1533 appartenete a una Ciollezione privata di Bergamo. Probabilmente il quarto decennio del Cinquecento fu il momento più intenso e fecondo per la sua attività pittorica. Le sue composizioni migliori, databili tra il 1536 ed il 1537, in genere animate da sfondi paesistici, rivelano l'artista particolarmente attento all'esempio di Lorenzo Lotto. È del 1536 la Madonna col Bambino e i santi Pietro, Paolo, Stefano e Giovanni Battista della chiesa parrocchiale di S. Maria Assunta a Locatello; al 1537 risale il Polittico della chiesa di S. Giacomo a Piazzatorre. Firmato e datato 1537 conosciamo anche un S. Marco, che appartiene a una collezione privata bresciana. Queste opere, caratteristiche per la durezza di tratto grafico, esprimono il progressivo avvicinamento a motivi e figure del Lotto, anche se Facheris non assimilò l'inquieto luminismo del maestro veneziano.

Nel 1538 il notaio Martino Benaglio redasse il suo testamento, mentre nel 1539 sottoscrisse l'atto di commissione di una Pietà per la Confraternita dello Spasimo. L'ultimo riferimento cronologico per la sua produzione è il 1552, quando eseguì la pala, firmata, raffigurante S. Vigilio tra i santi Lupo e Massenzio, per la chiesa di S. Vigilio. La sua attività artistica testimonia una cultura provinciale prevalentemente ispirata all'opera del Lotto. A lui vengono attribuite anche due tavole con S. Sebastiano e S. Fabiano (Bergamo, chiesa di S. Alessandro della Croce), connotate da un disegno sommario e da una tavolozza vivace ed elementare. Senz'altro posteriori appaiono invece le due pale bergamasche, delle chiese di S. Spirito e S. Bartolomeo, ove più evidente appare l'influenza del Lotto. Qui l'artista prende coscienza di costruzioni spaziali maggiori ammorbidendo i panneggi. La prima, la Madonna col Bambino e i santi Agostino e Giovanni Evangelista, della chiesa di S. Bartolomeo, si pone a metà tra un'interpretazione semplificata delle Madonne lottesche e un'imitazione delle tipologie del Previtali. La seconda, la Madonna col Bambino, il vescovo Agostino Tassi e i santi Agostino e Antonio, presenta apporti veneti e lombardi.