Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Cinquecento: Agostino Facheris

PITTORI: Agostino Facheris

Madonna con Gesù Bambino, Sant'Antonio da Padova, il Vescovo Luigi Tasso e Sant'Agostino

Madonna con Gesù Bambino, Sant'Antonio da Padova, il Vescovo Luigi Tasso e Sant'Agostino

 

 

FACHERIS AGOSTINO

1531

Bergamo, chiesa di Santo Spirito

 

Madonna con Gesù Bambino, Sant'Antonio da Padova, il Vescovo Luigi Tasso e Sant'Agostino

 

 

 

Al 1531 risale la realizzazione di questa pala di Facheris che è conservata nella chiesa di santo Spirito a Bergamo. Essa faceva parte del corredo per il Monumento sepolcrale del vescovo Luigi Tasso che è stato raffigurato nel quadro in ginocchio in preghiera ai piedi della Vergine che tiene in grembo un Bambino Gesù muscoloso e vivace nel movimento.

Oltre alla Madonna con Gesù Bambino, il pittore ha raffigurato sulla sinistra sant'Antonio da Padova che presenta alla vergine il vescovo Luigi Tasso. A destra, con lo sguardo rivolto al bambino, troviamo, in piedi, sant'Agostino che si appoggia al suo bastone pastorale. Il santo porta i paramenti vescovili, con la mitra in testa. nella mano sinistra regge un grande libro chiuso. Il viso di Agostino è giovanile, con un accenno elegante di barba nera sulle gote. Sullo sfondo si vede la campagna e un colle su cui si sviluppa una città fortificata che corrisponde a Bergamo. L'impianti scenografico risente ancora degli stilemi quattrocenteschi.

Dipinta con la tecnica ad olio la tela misura cm 185x205 e si trova in un discreto stato di conservazione. Luigi Tasso visse a Bergamo (1468-1520), zio e protettore di Bernardo Tasso (padre di Torquato), fu canonico della Cattedrale di Bergamo, dottore in diritto civile e canonico, vescovo di Parenzo in Istria (1500), quindi di Recanati e Macerata (1516). Esercitò varie cariche presso la Santa Sede. Durante un soggiorno nella sua villa di Redona, vicino a Bergamo, fu assassinato la notte del 3 settembre 1520 da alcuni ladri che gli erano entrati in casa per derubarlo. Nella chiesa di Santo Spirito, dove i Tasso avevano giuspatronato, si trova il suo monumento funebre, pregevole opera rinascimentale (1524).

 

 

Agostino Facheris

E' conosciuto anche come Agostino da Caversegno o il Caversegno dato che nacque a Caversegno (ora Capersegno) un paese vicino Bergamo intorno al 1500 da maestro Filippo. Lo troviamo la prima volta in un documento del 1527, allorché gli Estimi del Comune di Bergamo lo registrano abitante della vicinia di Sant'Andrea a Porta Dipinta. Scarne sono le notizie sulla vita e sulle sue opere, tuttavia l'analisi dei suoi dipinti datati e firmati, è sufficiente a ricostruire la sua attività pittorica a partire dal 1525.

In questo anno collaborò in effetti alla esecuzione del polittico di S. Spirito, accanto ad Andrea Previtali. Nel 1528 eseguì un S. Agostino in cattedra per la chiesa della SS. Trinità a Bergamo, opera firmata ma dispersa nell'Ottocento. Ugualmente perduto è il san Pietro tra i santi Martino e Quirico, firmato e datato 1531, eseguito per la parrocchiale di Bolgare. Due lettere autografe di Lorenzo Lotto datate 1531 e 1532 alla Confraternita della Misericordia Maggiore attestano che il giovane Facheris aveva conosciuto direttamente il maestro veneziano. Tra le opere rimaste di Facheris ricordiamo una Trinità, firmata e datata 1533 appartenete a una Ciollezione privata di Bergamo. Probabilmente il quarto decennio del Cinquecento fu il momento più intenso e fecondo per la sua attività pittorica. Le sue composizioni migliori, databili tra il 1536 ed il 1537, in genere animate da sfondi paesistici, rivelano l'artista particolarmente attento all'esempio di Lorenzo Lotto. È del 1536 la Madonna col Bambino e i santi Pietro, Paolo, Stefano e Giovanni Battista della chiesa parrocchiale di S. Maria Assunta a Locatello; al 1537 risale il Polittico della chiesa di S. Giacomo a Piazzatorre. Firmato e datato 1537 conosciamo anche un S. Marco, che appartiene a una collezione privata bresciana. Queste opere, caratteristiche per la durezza di tratto grafico, esprimono il progressivo avvicinamento a motivi e figure del Lotto, anche se Facheris non assimilò l'inquieto luminismo del maestro veneziano.

Nel 1538 il notaio Martino Benaglio redasse il suo testamento, mentre nel 1539 sottoscrisse l'atto di commissione di una Pietà per la Confraternita dello Spasimo. L'ultimo riferimento cronologico per la sua produzione è il 1552, quando eseguì la pala, firmata, raffigurante S. Vigilio tra i santi Lupo e Massenzio, per la chiesa di S. Vigilio. La sua attività artistica testimonia una cultura provinciale prevalentemente ispirata all'opera del Lotto. A lui vengono attribuite anche due tavole con S. Sebastiano e S. Fabiano (Bergamo, chiesa di S. Alessandro della Croce), connotate da un disegno sommario e da una tavolozza vivace ed elementare. Senz'altro posteriori appaiono invece le due pale bergamasche, delle chiese di S. Spirito e S. Bartolomeo, ove più evidente appare l'influenza del Lotto. Qui l'artista prende coscienza di costruzioni spaziali maggiori ammorbidendo i panneggi. La prima, la Madonna col Bambino e i santi Agostino e Giovanni Evangelista, della chiesa di S. Bartolomeo, si pone a metà tra un'interpretazione semplificata delle Madonne lottesche e un'imitazione delle tipologie del Previtali. La seconda, la Madonna col Bambino, il vescovo Agostino Tassi e i santi Agostino e Antonio, presenta apporti veneti e lombardi.