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PITTORI: Fagolino Marcello

Madonna con il Bambino e i santi Agostino e Bernardino da Siena

Vergine del latte con i santi Agostino e Bernardino da Siena

 

 

FAGOLINO MARCELLO

1539

Arco, località di Caneve, chiesa di san Rocco

 

 

Madonna del latte con i santi Agostino e Bernardino da Siena

 

 

 

Quest'opera si trova nella chiesa di san Rocco a Caneve, un paese vicino ad Arco, nell'altare laterale di sinistra. Si tratta di un'ancona lignea policroma e dorata che riporta nella predella diverse raffigurazioni, fra cui un sant'Agostino in riva al mare. La tavola è datata 1539. L'attribuzione a Fagolino si basa sulle strette relazioni di tecnica pittorica con altre opere sicure, dalla pala di Andrea Borgo ad altre successive, soprattutto quella nella cattedrale di Trento e quella nella chiesa di Calavino, dipinta per i Madruzzo verso il 1540, se non più tardi. L'ancona vera e propria, in legno dipinto e dorato, racchiude nella predella alcuni dei gioielli pittorici più preziosi del Fagolino, avvicinabili per qualità alle storie nella predella dell'altare di Povo, soprattutto i paesaggi, stupendi, sembrano far rivivere il respiro spaziale di quelli di Povo, anche se a Caneve il ductus pittorico è ben diverso: meno fuso e pastoso ma, in compenso, più delicato e trasparente. Anche in questo altare, considerato nel suo insieme, si osserva una predella dipinta in punta di pennello, con una cura degna di un miniaturista e carica di pensieri poetici, mentre la pala è impaginata in modo solenne, non senza qualche rigidezza e comunque con un impianto piuttosto tradizionale. Il sant'Agostino proposto da Fagolino ricalca in effetti modelli consolidati, senza novità o freschezza di interpretazione. Vestito da vescovo con tutti gli attributi del suo rango episcopale, il santo regge un libro aperto. Sotto il vestito si nota la cocolla nera degli agostiniani.

 

La devozione per la Vergine fu un carattere specifico dell'ordine agostiniano. Già Agostino, nei suoi scritti, esaltò le virtù, affermando inseparabile la sua azione da quella di Cristo e proponendola come modello per tutti i credenti. Agostino si fece veicolo di precisi contenuti dottrinari che ebbero lo scopo di confutare le tesi eterodosse diffuse a quei tempi. Agostino ribadì ripetutamente e con chiarezza i concetti della maternità fisica e insieme divina di Maria nonché la sua verginità, che ne fanno il simbolo della Chiesa, nello spirito vergine, per integrità e pietà, e madre nella carità.

Dei tre vangeli sinottici quello che parla più diffusamente di Maria è il Vangelo di Luca. Vi si racconta che Maria viveva a Nazaret, in Galilea e che, promessa sposa di Giuseppe, ricevette dall'arcangelo Gabriele l'annuncio che avrebbe partorito il Figlio di Dio (Lc. 1, 26-38). Ella accettò e, per la sua totale fedeltà alla missione affidatale da Dio, è considerata dai cristiani il modello per tutti i credenti. Lo stesso Vangelo secondo Luca racconta la sua pronta partenza per Ain Karem, per aiutare la cugina Elisabetta, anziana, incinta di sei mesi.

Da Elisabetta è chiamata "la madre del mio Signore". Maria le risponde proclamando il Magnificat: « Allora Maria disse: L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.» (Lc. 1, 46)