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PITTORI: Fiorenzo di Lorenzo

Madonna con Bambino, santo Stefano e sant'Agostino

Madonna con Bambino, santo Stefano e sant'Agostino

 

 

FIORENZO DI LORENZO

1460-1525

Poughkeepsie, Frances Lehman Loeb Art Center, Vassar College

 

Madonna con Bambino, santo Stefano e sant'Agostino

 

 

 

Il dipinto di Fiorenzo di Lorenzo conservato a Poughkeepsie, presso la Frances Lehman Loeb Art Center, al Vassar College raffigura la Madonna con il Bambino, assieme a santo Stefano, in basso a sinistra e sant'Agostino, a destra. Realizzato con la tecnica a tavola il dipinto misura cm 48.2 in altezza e 33 in larghezza.

La Vergine ha un viso giovanile e molto dolce. Il Bambino, ritto in piedi, ignudo, accenna un saluto con uno sguardo sorridente.

Il Bambino appoggio i suoi piedi su una tavola dove si nota un calice. Ai lati della tavola, in dimensioni molto ridotte, in proporzione all'importanza, si trovano i due santi raffigurati a mezzo busto. Agostino è presentato come vescovo con nella mano destra il bastone pastorale e nella sinistra un libro chiuso. In testa porta la mitra. Il suo aspetto esprime uno stereotipo ormai consolidato nella iconografia agostiniana.

La devozione per la Vergine fu un carattere specifico dell'ordine agostiniano. Già Agostino, nei suoi scritti, esaltò le virtù, affermando inseparabile la sua azione da quella di Cristo e proponendola come modello per tutti i credenti. Agostino si fece veicolo di precisi contenuti dottrinari che ebbero lo scopo di confutare le tesi eterodosse diffuse a quei tempi. Agostino ribadì ripetutamente e con chiarezza i concetti della maternità fisica e insieme divina di Maria nonché la sua verginità, che ne fanno il simbolo della Chiesa, nello spirito vergine, per integrità e pietà, e madre nella carità.

Nella Madonna, Agostino vede sintetizzate meravigliosamente la perfezione della Grazia di Dio e della libertà umana. Su questo punto ci possono essere degli equivoci e pensare che l'influsso della Grazia di Dio possa diminuire la libertà dell'uomo. In verità, come Agostino ha cercato di far capire, si tratta di due realtà che si richiamano a vicenda: più la libertà umana è corroborata dalla Grazia di Dio e più è libera dalle forze che la indeboliscono e le impediscono di scegliere il bene, più la Grazia di Dio invade un'anima e più le sue facoltà si dispiegano in tutta la loro potenza. Nella Madonna, allora, tutto è Grazia, tutto è dono che viene da Dio: questo ci spiega la grandezza della Vergine Maria. Nella Madonna, però, tutto è allo stesso tempo frutto del suo libero consenso al progetto di Dio: questo ci dà ragione della santità eccelsa della Vergine Maria.

 

 

Fiorenzo di Lorenzo

Nato a Perugia verso il 1440 apportò nell’ambiente perugino tardogotico, le novità rinascimentali provenienti da Firenze. Il suo primo lavoro conosciuto è la Madonna dei Raccomandati firmato e datato 1476. La sua arte introdusse negli stilemi tipici della scuola umbra elementi fiorentini che rielabora in modo originale. Un esempio è il Trittico della Confraternita della Giustizia. Fiorenzo di Lorenzo mostra anche di conoscere la cultura padovana nella esecuzione di un S. Sebastiano. Questa opera presenta un buon esempio della complessa ed eterogenea cultura pittorica dell'artista. La sua evoluzione artistica e l'adesione ai modelli del Perugino e del Pinturicchio smorzò le sue qualità più originali, tanto che la sua versatilità e la facilità ad ispirarsi ai più disparati modelli artistici si traduce in uno stile dove si inserisce uno strano e bizzarro gusto espressivo di natura popolaresca. Lorenzo muore a Perugia nel 1525.