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PITTORI: Michele da Fivizzano

Papa Alessandro IV consegna la Bolla agli eremiti agostiniani

Papa Alessandro IV consegna la Bolla agli eremiti agostiniani

 

 

MICHELE ANGELO DA FIVIZZANO

1580-1600

Convento agostiniano di Fivizzano

 

La Bolla dell'Unione

 

 

 

L'evento ricordato in una lunetta del convento agostiniano di Fivizzano sembra celebrare l'unione fra i vari rami dell'Ordine agostiniano decisa nel 1256 da papa Alessandro IV per razionalizzare la struttura degli ordini mendicanti. Gli agostiniani furono costituiti dalla Unione di diverse congregazioni eremitiche toscane, umbre, marchigiane e lombarde. Primo priore dell'Ordine appena costituito fu Settala, di nobili origini milanesi che era al governo del monastero in quella città. Il 16 dicembre 1243 papa Innocenzo IV promulgò la bolla "Incumbit nobis" con la quale invitava le numerose comunità di eremiti della Tuscia a riunirsi per costituire un unico ordine religioso con la regola e lo stile di vita di S. Agostino.

Con la bolla Licet Ecclesiae Catholicae del 9 aprile 1256 papa Alessandro IV univa agli Eremiti della Tuscia gli Eremiti del mantovano Giovanni Bono (detti giamboniti) fondati intorno al 1217, gli Eremiti di S. Guglielmo (detti guglielmiti) fondati presso Siena nel 1156, gli Eremiti di Brettino (presso Fano), gli Eremiti di Monte Favale (presso Pesaro), e altre congregazioni minori sotto l'unica osservanza dell'"Ordine degli Eremitani di S. Agostino". Nella stessa bolla Alessandro IV raccomandò a vescovi e arcivescovi di non turbare la pace e la tranquillità degli eremiti che seguivano la Regola di sant'Agostino. Grazie a questa unione, gli agostiniani crebbero in modo significativo dal punto di vista numerico, poiché confluirono nell'Ordine più di 150 conventi. L'Ordine comprendeva ormai 180 conventi in Italia, Austria, Germania, Svizzera, Paesi Bassi, Francia, Spagna, Portogallo, Ungheria, Boemia ed Inghilterra. L'Unione del 1256 rappresentò un grande passo nella riforma della vita religiosa della Chiesa. Con essa il papa voleva porre fine alla confusione derivante dall'elevato numero di piccoli gruppi religiosi. Gli Agostiniani così entrarono a far parte degli Ordini Mendicanti insieme con i Domenicani, i Francescani e altri.

 

Dai documenti di archivio si conosceva l'esistenza di affreschi nell'antico chiostro del convento, che era sorretto da colonne di pietra arenaria. Tornata in possesso dello stabile, l'Amministrazione comunale provvide a far effettuare dei saggi per stabilire se le pitture erano ancora esistenti sotto lo spesso strato di calce. Venne appurata l'esistenza delle lunette del chiostro, tamponato in epoca recente, trovando quindi la conferma di quanto affermato dal fivizzanese Pier Carlo Vasoli. Si è provveduto quindi al recupero ed al restauro delle lunette negli anni fra il 1980 e il 1990. Le pitture raccontano alcuni episodi della vita di S. Agostino e sono attribuiti, sempre secondo il manoscritto di Pier Carlo Vasoli, ad un certo Michele Angelo da Fivizzano, pittore. Sono databili fra la fine del 1500 ed i primi anni del 1600.