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PITTORI: Francesco di Cristoforo

Episodi della vita di san Nicola da Tolentino

Episodi della vita di san Nicola da Tolentino

 

 

FRANCESCO DI CRISTOFORO detto il FRANCIABIGIO

1516-1517

Arezzo, Museo Statale di Arte Medievale e Moderna

 

Episodi della vita di san Nicola da Tolentino

 

 

 

La tavola che raffigura due episodi della vita di san Nicola da Tolentino si trova attualmente ad Arezzo, presso il Museo Statale di Arte Medievale e Moderna, ma in origine la sua collocazione era all'altare di S. Nicola da Tolentino nella chiesa di Santo Spirito a Firenze, dove costituiva uno scomparto della predella. La tavola misura 18 cm di altezza e 55,5 cm di lunghezza.

Giorgio Vasari ne le sue "Vite de più eccellenti pittori scultori ed architettori scritte da Giorgio Vasari pittore aretino" cita quest'opera di Francesco di Cristofano. Nella scena di sinistra è descritto un miracolo attribuito a Nicola ammalato a letto, che viene accudito da un frate. In alto, fra una grande nube, appaiono santa Monica e sant'Agostino, a cui Nicola rivolge le sue preghiere.

Nella scena di destra, secondo quanto ricorda il suo biografo Pietro da Monterubbiano, il pittore ha espresso l'Apparizione di Cristo nella santissima Eucarestia a cui Nicola partecipava sin da giovanetto.

 

 

Francesco di Cristofano, detto il Franciabigio

Nacque probabilmente a Firenze verso il 1482.

La sua carriera artistica fu breve poiché morì nel 1525 a meno di quarant'anni e si svolse interamente a Firenze, dove fu soprattutto un ritrattista. Allievo di Mariotto Albertinelli, fu influenzato da Raffaello e soprattutto da Andrea del Sarto, con cui lavorò dopo il 1510. I suoi dipinti sono caratterizzati da semplificazioni compositive che rimandano al gusto quattrocentesco. La concretezza dei dettagli tuttavia è in grado di ravvivare la scenografia. Completò prima del 1516 il ciclo di affreschi con Andrea del Sarto nel Chiostrino dei Voti e quindi fece un viaggio a Roma. Nella città capitolina conobbe le opere della maturità dei grandi maestri Raffaello e Michelangelo. Il suo stile ne fu influenzato tanto che nelle nuove opere accentuò la pienezza rinascimentale delle figure e la complessità degli schemi compositivi, come nel Trionfo di Cesare affrescato nel 1521 nella villa di Poggio a Caiano. Di notevole fattura sono i ritratti, in particolare quelli della maturità, dove le figure, emergendo da fondali ombrosi, sporgono i volti in una luce che ne svela la fisionomia, ma anche la tensione psicologica.