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Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
LANZANI BERNARDINO
1526-1527
Bobbio, Concattedrale di santa Maria Assunta
Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
A Lanzani va attribuita la decorazione pittorica della navata centrale e del transetto della cattedrale di Bobbio con gli affreschi dei Dottori della Chiesa, gli Evangelisti e Profeti nella volta della campata.
A Bobbio la presenza dei Padri Benedettini alle sue spalle è assidua, date che, per contratto, si sono riservati un controllo quotidiano sul suo lavoro. Le immagini del Lanzani sono comunque il frutto di una crisi profonda dettata dalla sua condizione di profugo. Nato intorno al 1460, nel 1527 egli ha quasi settant'anni e certamente poteva essere fisicamente stanco. Questi affreschi sono i suoi ultimi lavori dato che dopo quella data, di lui non si ha più alcuna notizia.
Lanzani non fu certamente "un grande" come allora erano chiamati Raffaello, Leonardo e Carpaccio, ma i suoi dipinti esprimono una grande capacità artistica come in questo affresco che raffigura Agostino.
Il santo indossa i suoi paramenti episcopali con in testa la mitra, circondata dal nimbo dei santi, e il bastone pastorale appoggiato alle spalle. Con la mano destra indica le pagine scritte di un libro aperto che regge con la mano sinistra. La figura del santo si erge imperiosa e con autorevolezza. Il volto di Agostino ha una forte personalità ampliata dallo sguardo tenace degli occhi.
Nell'affresco si vede tutto il mestiere di un pittore, che "andò a bottega" ad imparare il mestiere e lo imparò benissimo.
Nel suo girovagare, entrò in contatto con molte scuole pittoriche del suo tempo. A Milano e a Pavia conobbe Bramante e Leonardo, assimilandone le tecniche ma senza mai lasciare dominare da nessuna scuola. Nel periodo migliore della sua attività, nei primi decenni del Cinquecento, egli si è ormai posto fuori della cultura lombarda, pur conservandone gli schemi. Sente l'arrivo di un'età culturale nuova in arrivo.
Altre sue raffigurazioni di Agostino le troviamo negli affreschi, datati 1508 e conservati nella cappella della Vergine nella chiesa di S. Michele a Pavia, dove ha raffigurato nella volta i Dottori della Chiesa.
Il linguaggio di Lanzani nel nuovo secolo mostra la predominante impronta bergognonesca nel quadro in cui Agostino è con un donatore, già passato sul mercato antiquario e riconosciuto come parte dello smembrato polittico ordinatogli da Benedetto Berzio nel 1503 e saldatonel 1506 per la cappella di S. Nicola da Tolentino nella chiesa pavese di S. Agostino.
Cronologicamente contigua è probabilmente l'esecuzione del polittico nella chiesa pavese del Carmine, raffigurante la Madonna con Bambino con i santi Agostino e Ambrogio nel registro inferiore.
Lanzani Bernardino
Bernardino Lanzani nacque a San Colombano al Lambro nel 1460. Della sua gioventù si conosce poco, se non che fu allievo e poi seguace di Ambrogio da Fossano detto il Bergognone. Si sposò a San Colombano ed ebbe una figlia.
Nel 1490 Bartolomeo Calco, segretario di Ludovico il Moro, scrivendo al Podestà di Castel San Giovanni gli ordina gli mandi subito il maestro Bernardino da San Colombano per dipingere la sala grande del Castello. in seguito tra il 1506 e il 1507 affrescò la cappella di san Salvatore del monastero di Santa Maria Teodote a Pavia e dipinse episodi di vita di san Maiolo abate di Cluny, nella chiesa di san Salvatore. Sempre a Pavia sono note altre sue realizzazioni: per la Chiesa di Santa Maria del Carmine dipinse un trittico a tempera su tavola raffigurante Gesù Bambino tra la Madonna, i santi Anna, Gioacchino, Giovanni Evangelista, mentre per la chiesa di San Teodoro nel 1524 affrescò una riproduzione della città di Pavia con il famoso Ponte Coperto.
Nel 1525 nel corso di una lite a Pieve Porto Morone nella casa di certo Bartolomeo de Lossano, Bernardino accoltella l'ospite a morte. Fugge e viene condannato in contumacia. Alla fine del 1526 si trasferisce a Bobbio dove decora sia l'interno che l'esterno della nuova grande chiesa, l'attuale Abbazia di San Colombano che i Benedettini di Santa Giustina di Padova hanno costruito.
Durante lavori di restauro dell'abbazia fu rinvenuta una grande Annunciazione, nella cui impostazione Bernardino sfoga tutto l'accoramento che affligge la sua anima.
Quando giunge a Bobbio l'artista era forse sul finire della sua vita, lontano dalla patria e dalla famiglia
L'affresco realizzato sull'arco della Cappella grande della Basilica è la sua opera più importante per l'ampiezza dello spazio occupato e per il ritmo nella distribuzione dei personaggi. Vi raffigura Papa Gregorio Magno, vestito di abiti pontificali e seduto in trono con a sinistra e a destra, ma in posizione più arretrata, la presenza di cardinali e personaggi coronati, circondati da dignitari e da paggi.
La Madonna con i Santi è forse la sua ultima opera portata a termine a Bobbio. Si trova sull'altare di S. Benedetto, nel transetto di sinistra dell'Abbazia di San Colombano. È una grande tavola con la predella divisa in due scomparti. Nel primo è raffigurato Gesù tra i Dottori nel Tempio, nel secondo Gesù orante nell'orto degli olivi.