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PITTORI: Tommaso Laureti

Funerali di Agostino

Funerali di Agostino

 

 

LAURETI TOMMASO

1577

Bologna, Basilica di S. Giacomo Maggiore, cappella Bianchetti

 

Funerali di Agostino

 

 

 

La prima attività di Tommaso Laureti a Bologna fu rivolta essenzialmente alla progettazione architettonica. Suoi sono i progetti  per la fontana di Nettuno e per quella a fianco del Palazzo Comunale. La sua formazione artistica avvenne nell'orizzonte culturale michelangiolesco romano e in particolare in quello di Sebastiano del Piombo. Ne sono aperta riprova i dipinti che eseguì per la chiesa di S. Giacomo, ove fu ripetutamente chiamato a dipingere pale d'altare, fra cui la grandiosa ancona a trittico, che orna il fondo dell'abside.

Nella descrizione della traslazione della salma di sant'Agostino Laureti punta sui complessi effetti e gli scorci acrobatici. Con quest'opera e le altre prodotte da Laureti entrò in S. Giacomo l'attestazione clamorosa di una importante tendenza della cultura romana verso la metà del Cinquecento.

Il corpo di Agostino è al centro del dipinto, raffigurato su un carro trainato da due cavalli. Attorno a lui la folla dei fedeli lo acclama e sta in preghiera. In alto un angelo dispiega un cartiglio e stringe la palma del martirio. La pala si trova nella cappella Bianchetti, con giuspatronato istituito da Ludovico Bianchetti, Cardinale e segretario di Camera del Pontefice. Bianchetti apparteneva al gruppo di persone che da Bologna seguì Ugo Boncompagni a Roma, dopo la sua nominaa Papa. L'altare nella chiesa di san Giacomo, di proprietà della famiglia Bianchetti, fu dichiarato privilegiato nel 1577 dallo stesso Gregorio XIII Boncompagni e il Cardinal Bianchetti provvide ad effettuare una congrua decorazione. La pala di Laureti, similmente alle altre due conservate in San Giacomo, paga il suo tributo alla tradizione michelangiolesca mentre l'intera composizione gioca su una prospettiva abilmente scorciata. Si può notare in questa prospettiva la disposizione del corpo di Sant'Agostino su un registro chiaroscurale a forte effetto scenico. Anche in questa tela, come nelle altre di Laureti, l'impasto bituminoso dei colori si è alterato nel tempo, dando luogo a vaste chiazze scure e opache che pregiudicano la leggibilità dell'opera

Nel cartiglio dispiegato dall'angelo si legge a lettere capitali, a pennello e in latino la scritta: ... HANC PROSTRATIS HAB...

 

 

Tommaso Laureti

Tommaso Laureti, detto "il Siciliano" per le sue origini, nacque a Palermo verso il 1530. Probabilmente apparteneva a una famiglia di artisti. Da giovane si trasferì a Roma dove completò i suoi studi artistici forse nella bottega di Sebastiano dal Piombo. Le sue prime opere sono documentate a Bologna dove lavorò forse già a partire dal 1560. Qui progettò varie fontane. Come pittore si ricordano, a Bologna, della Basilica di San Giacomo Maggiore il Trittico dell'altare maggiore e la pala con la Madonna in gloria tra i SS. Cecilia, Agata e Guglielmo d'Aquitania. Negli anni settanta del Cinquecento lo troviamo a Mantova, e forse anche a Ferrara, dove probabilmente eseguì un San Gerolamo nel deserto.

Nel 1582 si stabilì a Roma chiamato da Gregorio XIII per affrescare la volta della sala di Costantino nei palazzi Vaticani, che concluse nel 1585. Il riquadro centrale di questi dipinti contiene il Trionfo della Croce sugli idoli pagani, efficace perno della decorazione, nella sua essenzialità simbolica. Tra il 1586 e il 1594, Laureti lizzò nuovi affreschi per il Palazzo dei Conservatori sul Campidoglio. Negli anni romani realizzò inoltre la pala con il Martirio di Santa Susanna per la chiesa omonima, dipinto di intensa forza drammatica e spiccato colorismo.

Divenne membro della Congregazione dei Virtuosi al Pantheon e fu tra i fondatori dell'Accademia di San Luca nel 1593. Si spense a Roma verso il 1602.