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PITTORI: Bernardino Loschi

Madonna con Bambino, Agostino e san Nicola da Tolentino

Madonna con Bambino, Agostino e san Nicola da Tolentino

 

 

BERNARDINO LOSCHI

1521

Modena, Galleria Estense

 

Madonna con Bambino, Agostino e san Nicola da Tolentino

 

 

 

La Pala di Bernardino Loschi riprende un motivo alquanto diffuso nella iconografia religiosa e non solo agostiniana. La novità nelle varie rappresentazioni consiste nei santi che sono ai lati della Madonna in trono con il Bambino. In questo caso di fronte ad Agostino è stato raffigurato sulla sinistra un altro celebre santo: san Nicola da Tolentino.

E' questi un frate agostiniano marchigiano famoso e con una nutrita schiera di devoti, specialmente a Tolentino, dove svolse la sua opera pastorale. Agostino è rappresentato come vescovo: ai piedi della Madonna ci sono due giovani musicanti, secondo un gusto prevalente nel secolo. L'opera si trova alla Galleria Estense a Modena.  

 

Nicola da Tolentino nacque nel 1245 a Sant'Angelo in Pontano un paesino nelle vicinanze di Fermo. I suoi genitori, forse Compagnono de Guarutti e Amata de Guidiani, erano gente pia e profondamente religiosa. La leggenda della sua vita rappresentata da un ignoto pittore giottesco detto Maestro della Cappella di San Nicola, narra come i suoi genitori, ormai anziani, si fossero recati a Bari su consiglio di un angelo in pellegrinaggio alla tomba di san Nicola di Mira, per avere la grazia di un figlio.

Ritornati a Sant'Angelo concepirono finalmente il figlio desiderato e, contenti di aver ricevuto la grazia richiesta, lo chiamarono Nicola. Il giovane Nicola entrò nell'Ordine degli Eremitani di sant'Agostino. Si distinse a tal punto nei suoi studi che, prima che essi fossero compiuti, fu eletto canonico della chiesa di san Salvatore. Ascoltando una predica di un eremitano agostiniano sulla frase latina Nolite diligere mundum, nec ea quae sunt in mundo, quia mundus transit et concupiscenzia ejus ("non amate il mondo, né le cose che sono del mondo, perché il mondo passa e passa la sua concupiscenza"), si sentì chiamare alla vita religiosa.

Implorò allora l'agostiniano di ammetterlo nel proprio Ordine, e i suoi genitori acconsentirono con gioia. Così a 14 anni, è l'epoca dello scontro tra re Manfredi, figlio di Federico II, e papa Alessandro IV per i territori pontifici, entra fra gli Eremitani di Sant'Agostino di Castel Sant'Angelo, suo luogo natale, come oblato, cioè ancora senza obblighi e voti. Già prima della sua ordinazione venne mandato in diversi monasteri dell'ordine: San Ginesio, Recanati, Macerata e altri, e i biografi mettono in evidenza che fu un modello di generoso impegno verso la perfezione.

Nel 1274 viene ordinato sacerdote a Cingoli. La comunità agostiniana di Tolentino diventa la sua "casa madre"; e suo campo di lavoro è il territorio marchigiano con i vari conventi dell'Ordine, che lo accolgono via via nell'itinerario di predicatore. Anche le regole monastiche più severe alleggeriscono di solito certi obblighi (lunghe preghiere, digiuni) per chi è in viaggio o fuori sede. Lui invece non si fa mai sconti, perché dappertutto si sente a casa sua: dunque, preghiere e penitenze sempre. E alla gente quasi non sembra vero, perché all'ingrosso s'immagina l'asceta in un quadro di severità e di mestizia. Padre Nicola, invece, è un asceta che diffonde sorriso, un penitente che mette allegria. Lo ascoltano predicare, lo ascoltano in confessione o negli incontri occasionali, ed è sempre così: lui viene da otto-dieci ore di preghiera, dal digiuno a pane e acqua, e immediatamente fa il gesto e dice le parole che spargono sorriso. Molti vengono da lontano a confessargli ogni sorta di misfatti, e vanno via arricchiti dalla sua fiducia gioiosa. Dopo la sua ordinazione, predicò soprattutto a Tolentino, dove fu trasferito intorno al 1275. Nel convento agostiniano di Tolentino fra Nicola rimase fino alla sua morte nel 1305.

Nicola da Tolentino fu santificato per le sue virtù e costituisce il primo santo trecentesco dell'Ordine agostiniano nato solo nella seconda metà del Duecento.

 

 

Bernardino Loschi

Nato a Parma nel 1460,  Bernardino era figlio del pittore Jacopo Loschi. Lavorò al servizio di Alberto III Pio, signore di Carpi dal 1500 in poi. Il suo stile rivela tratti dalla cultura parmense e modenese tardo quattrocentesca. Da Alberto Pio fu incaricato di occuparsi della fabbrica della chiesa della Sagra, del Duomo e della chiesa di San Niccolò. In collaborazione con Giovanni del Sega decorò e affrescò la cappella Alberto Pio. Si conservano tre sue opere firmate: l’Incoronazione della Vergine fra i santi Geminiano e Felice nella chiesa di San Felice sul Panaro, la Madonna col Bambino fra i santi Agostino e Nicola alla Galleria Estense di Modena e un San Rocco a Carpi nella chiesa di San Niccolò. Bernardino morì a Carpi nel 1540.