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PITTORI: Luini Bernardino

La Vergine in trono con i santi Agostino, Pietro, Caterina e Ambrogio

La Vergine in trono con i santi Agostino, Pietro, Caterina e Ambrogio

 

 

LUINI BERNARDINO

1520-1530

Buscate, chiesa San Mauro Abate

 

La Vergine in trono con i santi Agostino, Pietro, Caterina e Ambrogio

 

 

 

Il quadro raffigura la Madonna col Bambino in trono al cui fianco sono riconoscibili i santi Pietro con le chiavi, santa Caterina d'Alessandria con ai piedi la ruota dentata usata per il suo terribile martirio, sant'Ambrogio (il fustigatore) con la sua verga in mano e, a sinistra, un sant'Agostino benedicente con il suo bel bastone pastorale.

Ai piedi dei santi si trovano due piante di speronella, una specie poco apprezzata dai contadini. Sempre ai piedi dei santi si può notare una esile margherita e un grillo ritto sulla mano del Bambino Gesù. Il pittore ha inoltre raffigurato un bel pettirosso sulla mano del Bambino si distingue bene sulla camicia rossa della Madonna. Dei quattro santi Caterina porta una bella corona ed esprime un volto dolce e una bocca deliziosa. Anche sant'Ambrogio presenta uno sguardo tenero verso il Bambino e la sua folta barba bianca dona un tono di gentilezza al suo sguardo. La serenità del viso rassicura al di là della verga che tiene fra le mani non alzata come per colpire, ma abbassata. In realtà dà più l'impressione di uno scettro che un'arma vera e propria. Sant'Agostino ha un aspetto più sfumato, quasi un po' sforzato in quel gesto di benedizione. Indossa i suoi abiti episcopali, ma sotto si intravede la tunica nera dei frati agostiniani. La Madonna ed il Bambino sono al centro del quadro: la Madonna ha un aspetto florido, ben in carne, è una mamma che assomiglia alle balie del paese. Il Bambino ha uno sguardo gioioso quanto curioso, tutto assorto e meravigliato dalla presenza del pettirosso sul suo dito.

 

 

Bernardino Luini

Il suo vero cognome era de Scapis. Nacque verso il 1480 a Runo nel retroterra di Luino sul Lago Maggiore, figlio di Giovanni Donato di Bernardo de Scapis detto "Monlone". Fino al 1489 risedette a Dumenza, lavorando i campi. Bernardino arrivò a Milano con il padre nel 1500 ed è residente nella parrocchia di San Carpoforo. Lomazzo lo ritiene allievo del pittore Giovan Stefano Scotti, figlio di Gottardo Scotti attivo nel Duomo di Milano tra il 1485 e il 1520. Verso il 1520 sposò Margherita Lomazzo da cui ebbe quattro figli: Tobia, Evangelista, Giovan Pietro e Aurelio, questi ultimi due pittori. Compì la sua prima formazione artistica forse a Treviso dal 1504 al 1507, come è stato dedotto proprio dalla pala della Madonna col Bambino tra i santi Agostino, Margherita e due angeli proveniente dalla collezione Manfrin di Venezia, firmata Bernardinus Mediolanensis faciebat, che dimostra affinità stilistiche con la pittura di Gerolamo Dai Libri. Tale influenza si può avvertire anche nella Santa martire del 1510. A Treviso potrebbero averlo condotto i rapporti con lo scultore Pietro Lombardo da Carona, che lavorò al Duomo tra il 1485 e il 1506.

Rientrato a Milano dal Veneto nel 1509, si stabilì definitivamente in Lombardia dove iniziò una vastissima produzione di opere soprattutto a carattere religioso. Le richieste dei committenti lo portarono in giro per l'Italia . Si era fatto conoscere a Milano per la sua bravura nell'esprimere i soggetti religiosi e naturalmente la fama gli procurò nuove commesse. Fu senz'altro a Roma e Firenze dove ebbe modo di conoscere le opere di Raffaello, di cui coniugò alcuni elementi stilistici con moduli lombardi. Morì a Milano nel 1532.