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PITTORI: Bernardino Luini

Madonna in trono con Agostino e santi di Bernardino Luini

Madonna in trono con Agostino e santi

 

 

BERNARDINO LUINI

1517-1518

Como, Cattedrale di S. Maria Assunta

 

Madonna in trono con Agostino e santi

 

 

 

Questa splendida pala con Madonna col Bambino, angeli e i santi Girolamo, Antonio da Padova, Nicola da Tolentino, Agostino e committente inginocchiato in primo piano è opera di Bernardino Luini ed è conservata nel Duomo di Como dedicato a S. maria Assunta. Olio su tavola di dimensioni 270 x 185 cm circa, il dipinto venne trasferito su tela e riporta l'iscrizione: "Bernardinus Luvinus". Nella predella sono rappresentati i santi Pietro, Girolamo penitente, Giovanni Battista e Le esequie di san Girolamo, san Paolo. La grande ancona, proveniente dall'altare di San Girolamo, è tradizionalmente nota come Pala Raimondi, dal nome del committente inginocchiato con il canonico Gerolamo Raimondi. Recentemente la critica ha individuato un'antica fonte seicentesca che "attribuisce la committenza al canonico milanese Guglielmo Cittadini, vicario generale dei vescovi di Como Antonio Trivulzio e Scaramuccia Trivulzio. Un ulteriore approfondimento ha indotto a proporre di identificare il personaggio inginocchiato con lo stesso Tiivulzio, essendo questi vestito con abiti cardinalizi. La datazione dell'opera, più volte restaurata, è collocabile tra il1517 e il 1518, poiché il Trivulzio fu nominato cardinale il 6 luglio 1517 e rinunciò alla diocesi di Como l'8 gennaio 1518. Nella pala il Luini assesta le reminiscenze leonardesche, venete e prospettiche della sua formazione in chiave classicista, conferendo alla composizione una solennità non priva di accenti di struggenti sentimenti. La presenza dei santi Antonio da Padova e Nicola da Tolentino, un francescano e un agostiniano, entrambi con il giglio, suggeriscono il legame del committente con i conventi comaschi di tali Ordini: in particolare va ricordata la ricorrente raffigurazione di san Nicola da Tolentino nelle chiese di sant'Agostino a Como e di Santa Maria delle Grazie a Gravedona.

 

Della vita di Luini, nato forse a Milano, sappiamo poco. Il padre, Giovanni de Scapis, era originario di Dumenza, presso Luino e risiedeva a Milano. L'attività artistica di Bernardino incominciò presto: nel 1507 firma la pala della Madonna col Bambino e i santi Agostino e Margherita ora al Museo Jacquemart-André di Parigi. In questa tela Agostino compare nella ancona di san Gerolamo nel Duomo di Como: lo scomparto centrale oltre alla Madonna e santi propone sulla destra Agostino con ai piedi un offerente che forse va identificato con il canonico Gerolamo Raimondi.

Altre fonti identificano l'offerente con il canonico milanese Guglielmo Cittadini vicario generale dei vescovi di Como. Un ulteriore sant'Agostino è noto nell'ex oratorio agostiniano di Porto d'Adda, che dipendeva da san Marco di Milano.

 

La devozione per la Vergine fu un carattere specifico dell'ordine agostiniano. Già Agostino, nei suoi scritti, esaltò le virtù, affermando inseparabile la sua azione da quella di Cristo e proponendola come modello per tutti i credenti. Agostino si fece veicolo di precisi contenuti dottrinari che ebbero lo scopo di confutare le tesi eterodosse diffuse a quei tempi. Agostino ribadì ripetutamente e con chiarezza i concetti della maternità fisica e insieme divina di Maria nonché la sua verginità, che ne fanno il simbolo della Chiesa, nello spirito vergine, per integrità e pietà, e madre nella carità.

Nella Madonna, Agostino vede sintetizzate meravigliosamente la perfezione della Grazia di Dio e della libertà umana. Su questo punto ci possono essere degli equivoci e pensare che l'influsso della Grazia di Dio possa diminuire la libertà dell'uomo. In verità, come Agostino ha cercato di far capire, si tratta di due realtà che si richiamano a vicenda: più la libertà umana è corroborata dalla Grazia di Dio e più è libera dalle forze che la indeboliscono e le impediscono di scegliere il bene, più la Grazia di Dio invade un'anima e più le sue facoltà si dispiegano in tutta la loro potenza. Nella Madonna, allora, tutto è Grazia, tutto è dono che viene da Dio: questo ci spiega la grandezza della Vergine Maria. Nella Madonna, però, tutto è allo stesso tempo frutto del suo libero consenso al progetto di Dio: questo ci dà ragione della santità eccelsa della Vergine Maria.

La santità di Maria esclude che si possa persino immaginare il peccato parlando di Lei. È l'unica creatura che non conosce peccato: "Eccettuata la Santa Vergine - scrive sant'Agostino in uno dei suoi capolavori, intitolato La natura e la Grazia - della quale, per l'onore del Signore, non voglio assolutamente che si faccia questione quando si parla di peccato, poiché come possiamo sapere quale maggiore abbondanza di grazia le sia stata conferita per vincere da ogni parte il peccato, mentre meritò di concepire e partorire colui che è ben certo di non avere alcun peccato?".

Tra le virtù mariane che Agostino ama mettere in evidenza, c'è senz'altro la fede. Durante il periodo dell'Avvento, pochi giorni prima di Natale, siamo invitati a contemplare il Mistero del concepimento del Figlio di Dio nel grembo purissimo di Maria. La liturgia ci propone un'omelia di Agostino in cui si trova questo bellissimo elogio della fede della Madonna: "Ascoltò la Parola di Dio e la custodì: custodì più nella mente la Verità che nel grembo la carne. Cristo è verità, Cristo è carne: Cristo-Verità nell'anima di Maria, Cristo-carne nel grembo di Maria". Proprio per questa sua capacità di ascoltare e custodire con devozione la Parola di Dio e poi di metterla in pratica con amorosa sollecitudine, la Madonna è un modello per i fedeli che, pur consapevoli dei privilegi che solo a Lei furono concessi, devono sforzarsi di imitarla. In fondo, la vita cristiana altro non è che cercare di compiere la volontà di Dio mossi dalla fede. I fedeli possono alzare lo sguardo e contemplare nella Madonna l'esempio più bello da seguire.

 

Per la sua fede ella diviene la Madre del Salvatore: "Beatior est Maria percipiendo fidem Christi quam concipiendo carnem Christi - Maria è più felice nel ricevere la fede di Cristo che nel concepire la carne di Cristo."

AGOSTINO, De sancta virginitate, 3, 3