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PITTORI: Marinoni Giovanni

Sant'Agostino vescovo

Sant'Agostino vescovo

 

 

MARINONI GIOVANNI

1490-1510

Gandino, Museo della Basilica

 

Sant'Agostino vescovo

 

 

 

Giovanni Marinoni dipinse questo affresco che raffigura sant'Agostino verso la fine del Quattrocento o i primi anni del Cinquecento. Si tratta di un dipinto a muro associato a una Pietà con sant'Agostino. L'affresco è stato staccato e misura cm 97x146. Attualmente si trova nel Museo della Basilica di Gandino. Il santo vi è stato raffigurato come Vescovo con tutti i suoi attributi: la mitra in testa, il bastone pastorale, un elegante piviale. Il santo tiene fra le mani un libro aperto che sta leggendo con molta attenzione. Indossa i guanti bianchi che conferiscono maggior eleganza alla sua figura. Il capo ha una forte connotazione grazie alo sguardo intenso e forte. Una folta barba bianca aggiunge autorevolezza alla figura vegliarda del santo.

 

 

Giovanni Marinoni

Il capostipite di questa celebre famiglia di pittori e notai fu Giovanni, nato verso il 1430 a Desenzano al Serio. Artista di formazione locale, forse collaboratore di Maffiolo da Cazzano, ma relativamente aggiornato sulla cultura milanese di Vincenzo Foppa e Bernardino Butinone e forse in contatto con miniatori come Jacopo da Balsano. Perdute alcune importanti opere documentate, il suo catalogo è stato ricostruito sulla base di due opere certe, il Polittico del Battista (1493, Milano, Fondazione Bagatti Valsecchi) e gli affreschi con Storie di S. Bartolomeo (1492, Albino, S. Bartolomeo): comprende attualmente alcuni affreschi ad Albino (S. Maria della Neve, 1496), Nembro (Addolorata) e Casnigo (Santuario della Trinità, 1511) e vari dipinti su tavola (Bergamo, S. Alessandro in Colonna; Casnigo, Trinità; Ponte Nossa, S. Maria delle Lacrime).

Giovanni ebbe due figli Antonio e Bernardo che seguirono la sua attività di pittore. Giovanni collaborò con il padre al Polittico del Battista e alla decorazione della Chiesetta di S. Maria della Neve e successivamente in opere come il Polittico della Trinità (Casnigo, Santuario della Trinità): alla sua attività di capo bottega, ancora non distinguibile da quella del fratello Bernardo, dovrebbero risalire un buon numero di affreschi e dipinti su tavola in Valle Seriana. La bottega dei Marinoni fu tra le più attive in terra di Bergamo nella prima metà del secolo XVI.

Bernardo, l'altro figlio di Giovanni, nel 1493 firmava col padre e col fratello Antonio il Polittico del Battista (Milano, Museo Bagatti Valsecchi): da un documento del 1533 risulta già morto, ed è probabile avesse nella bottega un ruolo subalterno rispetto al fratello Antonio. La sua produzione è di fatto non distinguibile.

Antonio ebbe un figlio Ambrogio, documentato nel 1549, con la commissione del Polittico di S. Bartolomeo per l'omonima Chiesa in Boario di Gromo, iniziato da Antonio e consegnato nel 1533: in tale data l'opera, che rappresenta una stanca ripetizione di moduli della bottega dei Marinoni, non era stata ancora completata da Ambrogio, morto nel frattempo.