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PITTORI: Marinoni Giovanni

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

MARINONI GIOVANNI

1530-1549

Gazzaniga, località Sergagneta, chiesa di san Rocco

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

L'opera è riferibile a Giovanni Marinoni o a qualche pittore della sua Bottega. L'immagine a fresco raffigura sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa. Il santo è dipinto in un tondo a mezzobusto con i tipici tratti riconoscibile dalla sua iconografia tradizionale. Questo dipinto murale appartiene a un ciclo di affreschi del presbiterio dove compaiono le figure di diversi santi.

La serie di affreschi si trova nella chiesa di San Rocco, in località Sergagneta, a metà della strada vecchia per Orezzo. La chiesetta conserva preziosi affreschi del secolo XVI nel presbiterio, recentemente restaurato, dopo che erano stati ricoperti di calce a seguito della sepoltura, al suo interno, dei morti per la peste.

 

 

Giovanni Marinoni

Il capostipite di questa celebre famiglia di pittori e notai fu Giovanni, nato verso il 1430 a Desenzano al Serio. Artista di formazione locale, forse collaboratore di Maffiolo da Cazzano, ma relativamente aggiornato sulla cultura milanese di Vincenzo Foppa e Bernardino Butinone e forse in contatto con miniatori come Jacopo da Balsano. Perdute alcune importanti opere documentate, il suo catalogo è stato ricostruito sulla base di due opere certe, il Polittico del Battista (1493, Milano, Fondazione Bagatti Valsecchi) e gli affreschi con Storie di S. Bartolomeo (1492, Albino, S. Bartolomeo): comprende attualmente alcuni affreschi ad Albino (S. Maria della Neve, 1496), Nembro (Addolorata) e Casnigo (Santuario della Trinità, 1511) e vari dipinti su tavola (Bergamo, S. Alessandro in Colonna; Casnigo, Trinità; Ponte Nossa, S. Maria delle Lacrime).

Giovanni ebbe due figli Antonio e Bernardo che seguirono la sua attività di pittore. Giovanni collaborò con il padre al Polittico del Battista e alla decorazione della Chiesetta di S. Maria della Neve e successivamente in opere come il Polittico della Trinità (Casnigo, Santuario della Trinità): alla sua attività di capo bottega, ancora non distinguibile da quella del fratello Bernardo, dovrebbero risalire un buon numero di affreschi e dipinti su tavola in Valle Seriana. La bottega dei Marinoni fu tra le più attive in terra di Bergamo nella prima metà del secolo XVI.

Bernardo, l'altro figlio di Giovanni, nel 1493 firmava col padre e col fratello Antonio il Polittico del Battista (Milano, Museo Bagatti Valsecchi): da un documento del 1533 risulta già morto, ed è probabile avesse nella bottega un ruolo subalterno rispetto al fratello Antonio. La sua produzione è di fatto non distinguibile.

Antonio ebbe un figlio Ambrogio, documentato nel 1549, con la commissione del Polittico di S. Bartolomeo per l'omonima Chiesa in Boario di Gromo, iniziato da Antonio e consegnato nel 1533: in tale data l'opera, che rappresenta una stanca ripetizione di moduli della bottega dei Marinoni, non era stata ancora completata da Ambrogio, morto nel frattempo.