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PITTORI: Benedetto Nucci

Agostino e la Vergine in trono

Agostino e la Vergine in trono

 

 

BENEDETTO NUCCI

1564

Sigillo, monastero delle suore agostiniane

 

Agostino vescovo e dottore ai piedi di Maria della Pace con san Nicola e altri santi

 

 

 

Vicino al corridoio grande delle celle si trova un prezioso quadro a olio ritenuta l'opera più antica e di maggior pregio del monastero delle suore agostiniane di Sigillo in Umbria. E' il quadro dal nome suggestivo di Maria della Pace, che fu fatto eseguire nel 1564. La data è certificata dalla scritta che si trova in fondo al quadro: "Suora Susanna de Giovagne de Fatio fecit fare 1564."

In alto ai due lati, si ammirano due angeli festanti. Sopra la Madre di Dio, seduta in trono, con in mano una corona, sta Monica vestita da monaca. Ha le braccia distese ed elevate. Al lato destro si vedono S. Caterina da Siena con in mano un giglio, S. Nicola da Tolentino con una stella sul petto e una Patrizia con la gorgiera spagnola. A sinistra c'è una monaca, forse suor Susanna Fazi, la Badessa del convento, che tiene una croce astile, quindi un patrizio con la solita gorgiera.

In un angolo si vede il volto di una devota. In basso a sinistra si ammira sant'Agostino in ginocchio, in piviale, mitra e pastorale in atto di devota preghiera. Questo quadro ha tutto intorno i 15 misteri del Rosario in 15 quadretti chiusi da una cornice, forse aggiunti posteriormente dopo la vittoria di Lepanto nel 1576. L'opera è attribuita al pittore eugubino Benedetto Nucci. 

Alla vivace cromia e ricchezza di motivi iconografici - dagli angioletti che giocano in primo piano - della pala, si contrappone la Madonna, che non presenta lo stesso brio esecutivo e la gamma cromatica e iconografica.

 

Tra le virtù mariane che Agostino ama mettere in evidenza, c'è senz'altro la fede. Durante il periodo dell'Avvento, pochi giorni prima di Natale, siamo invitati a contemplare il Mistero del concepimento del Figlio di Dio nel grembo purissimo di Maria. La liturgia ci propone un'omelia di Agostino in cui si trova questo bellissimo elogio della fede della Madonna: "Ascoltò la Parola di Dio e la custodì: custodì più nella mente la Verità che nel grembo la carne. Cristo è verità, Cristo è carne: Cristo-Verità nell'anima di Maria, Cristo-carne nel grembo di Maria". Proprio per questa sua capacità di ascoltare e custodire con devozione la Parola di Dio e poi di metterla in pratica con amorosa sollecitudine, la Madonna è un modello per i fedeli che, pur consapevoli dei privilegi che solo a Lei furono concessi, devono sforzarsi di imitarla. In fondo, la vita cristiana altro non è che cercare di compiere la volontà di Dio mossi dalla fede. I fedeli possono alzare lo sguardo e contemplare nella Madonna l'esempio più bello da seguire.

 

Per la sua fede ella diviene la Madre del Salvatore: "Beatior est Maria percipiendo fidem Christi quam concipiendo carnem Christi - Maria è più felice nel ricevere la fede di Cristo che nel concepire la carne di Cristo."

AGOSTINO, De sancta virginitate, 3, 3