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PITTORI: Nucci Benedetto

Battesimo di Agostino

Battesimo di Agostino

 

 

NUCCI BENEDETTO

1550

Gubbio, Eremo di sant'Ambrogio

 

Battesimo di Agostino

 

 

 

Il dipinto è conservato sull'altare laterale a sinistra della chiesa del monastero di sant'Ambrogio a Gubbio. La pala misura m 1,86x1,53 e venne realizzata nel 1550 da Benedetto Nucci, un discreto pittore di scuola umbra. Realizzato con la tecnica ad olio su tela, il dipinto ha come soggetto il battesimo di sant'Agostino da parte del vescovo Ambrogio.In basso, a destra del fonte battesimale, si può leggere l'iscrizione BENEDICTV/ NVCCIS. P./ M.D.L in caratteri capitali e cifre romane.

Al centro della scena c'è Agostino inginocchiato davanti al fonte battesimale a forma di grande vaso. Accanto a lui si trova Monica in preghiera vestita da suora agostiniana. All'opposto un religioso inginocchiato sta pregando con un libro aperto. probabilmente si tratta di san Simpliciano. Il vescovo Ambrogio è ritto in piedi e impugna con la destra il bastone pastorale. Il suo copro fa una torsione che accompagna lo sguardo del viso che è rivolto a un gran libro aperto che è sostenuto da un chierico. Intorno a questi personaggi principali fanno da contorno vari personaggi che assistono curiosi alla scena.

Di fianco a Monica si intravede il viso di un bambino, che probabilmente corrisponde a Adeodato, il figlio di Agostino.

 

Il monastero o eremo di sant'Ambrogio si distribuisce su tre piani: i sotterranei sono caratterizzati da grotte, dove non si può escludere che si sia svolta una primitiva forma abitativa. Il piano terra è riservato alla vita diurna della comunità monastica, con la chiesa trecentesca, modificata in tutta la sua icnografia nel Seicento, l'ingresso del monastero, la cucina, il refettorio. Il primo piano conserva la cella del Beato Arcangelo, il dormitorio ed altri locali. Il secondo piano infine è costituito sostanzialmente da soffitti.

 

 

Nucci Benedetto

Da un documento del 1550 si ricava che il pittore nacque a Gubbio verso il 1516. Nel documento infatti si attesta che Nicola fratello del pittore, nel 1536, quando aveva vent'anni, lo aveva messo a bottega presso Giuliano Presutti a Fano.

Probabilmente Nucci era stato stato allievo in precedenza di Pietro Paolo Baldinacci, la cui figlia Orsolina sposò nel 1535.

Nucci ebbe una lunga carriera artistica con risultati piuttosto modesti, anche se fu considerato un esponente di spicco della pittura a Gubbio del secondo Cinquecento.

Tra i suoi primi lavori va annoverato lo stendardo della Madonna della Misericordia custodito nella omonima chiesa di Cagli. Del 1540 è invece la tavola con l'Adorazione della Croce, firmata e datata, nell'ex refettorio di S. Francesco a Gubbio. Nel 1539 avviò un intenso rapporto di lavoro con la confraternita dei Bianchi di Gubbio, che gli commissionò palii e tabernacoli.

Nel biennio 1549-1550, su commissione del vescovo Marcello Cervini, futuro papa Marcello II nel 1555, insieme a Baldinacci, eseguì la decorazione pittorica della cantoria e dell'organo a cornu epistulae del duomo di Gubbio, dove eseguì una serie di dipinti con scene dell'infanzia di Cristo, Santi, Profeti e Allegorie. In quegli anni lavorò anche per altre chiese di Gubbio fra cui il Battesimo di sant'Agostino per il monastero di S. Ambrogio (1550) alla Madonna col Bambino e santi (1553) nel coro di S. Marziale, dalle tavole con storie di san Secondo nella Raccolta d'arte della canonica di S. Secondo alla Madonna col Bambino e santi (1556) della Pinacoteca comunale, proveniente dal monastero di S. Cecilia.

Nel 1583 Nucci fece un primo testamento in cui destinava «tutti li disegni per il suo mestiere della pittura» al discepolo Cesare Andreoli. Fra gli altri discepoli si ricordano Felice Damiani, entrato a bottega nel 1562 e il figlio Virgilio Nucci. Nel testamento del 1596 Benedetto afferma di essere privo della vista da tre anni. Da un documento del febbraio 1598 non risulta più in vita.