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PITTORI: Pagani Vincenzo

Madonna in trono con il Bambino tra i Santi Girolamo, Sebastiano, Francesco ed Agostino

Madonna in trono con il Bambino tra i Santi Gerolamo,

Sebastiano, Francesco ed Agostino

 

 

PAGANI VINCENZO

1540-1550

Ortezzano, chiesa di Santa Maria del Soccorso

 

Madonna in trono con il Bambino tra i Santi Gerolamo, Sebastiano, Francesco ed Agostino

 

 

 

Questa pala d'altare, un olio su tavola lignea, dalle dimensioni di 182 x 150, raffigura la Madonna in trono con il Bambino tra i Santi Girolamo, Sebastiano, Francesco ed Agostino. La pala si trova nella chiesa, di origine farfense, di santa Maria del Soccorso a Ortezzano nel marchigiano.

Quest'opera attribuita a Vincenzo Pagani rivela un'influenza della scuola crivellesca. Sempre all'interno della Chiesa troviamo un affresco di Giacinto di Morrovalle, e un pregevole organo di Giuseppe Attili di Ortezzano.

Agostino è stato raffigurato a destra, in piedi, abiti episcopali, con la mitra in testa e il bastone pastorale fra le mani. Il viso ha un'espressione seriosa, rafforzata dal volto di persona anziana con una folta barba riccioluta che gli copre il mento. Dirimpetto gli sta san Gerolamo che presenta alla Vergine seduta in trono un modello della chiesa. Ai lati della Madonna san Sebastiano e san Francesco osservano con molta attenzione e devozione l'intera scena.

La devozione per la Vergine fu un carattere specifico dell'ordine agostiniano. Già Agostino, nei suoi scritti, esaltò le virtù, affermando inseparabile la sua azione da quella di Cristo e proponendola come modello per tutti i credenti. Agostino si fece veicolo di precisi contenuti dottrinari che ebbero lo scopo di confutare le tesi eterodosse diffuse a quei tempi. Agostino ribadì ripetutamente e con chiarezza i concetti della maternità fisica e insieme divina di Maria nonché la sua verginità, che ne fanno il simbolo della Chiesa, nello spirito vergine, per integrità e pietà, e madre nella carità.

Nella Madonna, Agostino vede sintetizzate meravigliosamente la perfezione della Grazia di Dio e della libertà umana. Su questo punto ci possono essere degli equivoci e pensare che l'influsso della Grazia di Dio possa diminuire la libertà dell'uomo. In verità, come Agostino ha cercato di far capire, si tratta di due realtà che si richiamano a vicenda: più la libertà umana è corroborata dalla Grazia di Dio e più è libera dalle forze che la indeboliscono e le impediscono di scegliere il bene, più la Grazia di Dio invade un'anima e più le sue facoltà si dispiegano in tutta la loro potenza. Nella Madonna, allora, tutto è Grazia, tutto è dono che viene da Dio: questo ci spiega la grandezza della Vergine Maria. Nella Madonna, però, tutto è allo stesso tempo frutto del suo libero consenso al progetto di Dio: questo ci dà ragione della santità eccelsa della Vergine Maria.

 

Vincenzo Pagani (Monterubbiano, 1490-1568)

Formatosi nella bottega del padre Giovanni, nelle prime opere l'artista, in cui alle suggestioni crivellesche si uniscono le novità della pittura umbra, si rifà allo stile di Crivelli. Dal 1520 l'artista guarderà alla pittura veneta, conosciuta attraverso Antonio Solario, allora a Fermo, e attraverso Lorenzo Lotto che lavorava a Recanati. Di questa fase sono la Madonna e quattro santi (Moresco) e le pale di San Ginesio (1533-38 circa: Pinacoteca Comunale) e Ascoli Piceno (chiesa di Sant'Agostino).