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PITTORI: Jan Provoost

Sant'Agostino vescovo e cardioforo

Sant'Agostino vescovo e cardioforo

 

 

JAN PROVOOST

1500-1520

New York, Asta Christie's del 15 aprile 2008, numero 246

 

Sant'Agostino vescovo e cardioforo

 

 

 

La tavola di Provoost è piuttosto malconcia e rovinata sia nel disegno che nella struttura cromatica. Il dipinto misura 68 x 32 cm e, nonostante non si intraveda più l'immagine del volto, raffigura sant'Agostino vescovo.

Il santo vescovo infatti regge nella mano sinistra un cuore, simbolo iconografico abbastanza diffuso e comune nelle raffigurazioni di Agostino.

Nel libro nono delle Confessioni Agostino si esprime con queste parole: sagittaveras tu cor meum charitate tua, hai ferito il mio cuore - ricorda Agostino - con il tuo amore. Esse esprimono in forma poetica il grande amore che Agostino aveva per Dio. Un amore così grande da essere rappresentato simbolicamente con un cuore fiammante trafitto da una freccia. Questo tipo di rappresentazione godrà di grandissima fortuna iconografica dal 1600 in poi, tanto da essere un punto fermo nel logo che lo stesso Ordine Agostiniano adotterà per il suo Stemma Ufficiale. Il cuore è l'elemento caratteristico di questo tema iconografico: Agostino lo tiene in mano, talvolta è attraversato da una freccia, o anche viene offerto al Signore.

Agostino è dipinto all'interno di una nicchia a figura intera. Indossa il piviale episcopale e tiene nella mano sinistra un sottile ed elegante bastone pastorale.

Tu stesso - ricorda Agostino - ci avevi folgorati con le frecce del tuo amore, e portavamo conficcati nel ventre gli arpioni delle tue parole e gli esempi dei tuoi servi, che da oscuri avevi reso splendidi e da morti, viventi. Bruciavano ammassati nel fondo della mente divorando la sua pesantezza e il torpore, per impedirci di scendere in basso, ed era un tale incendio che tutto il fiato soffiatoci contro dalle subdole lingue l'avrebbe ravvivato, non estinto. Tuttavia nel tuo nome, che hai reso sacro per tutta la terra, il nostro proponimento avrebbe certamente incontrato il plauso di alcuni, e quindi poteva sembrare ostentazione non aspettare quel poco che mancava alle vacanze, e congedarsi prima da un pubblico ufficio che era sotto gli occhi di tutti in modo da attirare sulle mie azioni l'attenzione universale. Così, se avessi dato l'impressione di non voler neppure attendere il termine tanto prossimo dei corsi, avrebbero molto chiacchierato, e sarebbe parso che volessi farmi notare. E a che pro favorire congetture e discussioni sui miei intenti e oltraggi al nostro bene?

AGOSTINO, Confessioni 9, 2, 3

 

 

 

Jan Provoost

Provoost o Provost nacque a Mons nel 1465. Fu tra i principali esponenti della prima pittura fiamminga. Oltre che pittore fu anche cartografo, ingegnere e architetto. Nel 1520 conobbe Albrecht Dürer ad Anversa. Nella sua produzione religiosa si possono osservare le influenze di Gerard David e Hans Memling.

E' possibile vedere in Italia qualche suo capolavoro presso il Collegio Alberoni a San Lazzaro di Piacenza, dove sono esposti la "Madonna in trono" e il "Bicchiere di fiori". Presso la Galleria Regionale di Palazzo Abatellis a Palermo è esposta una "Deposizione" e infine presso la Pinacoteca del Museo Civico di Cremona si può ammirare "La Madonna della Chiesa". Provoost morì a Bruges nell'anno 1529.