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PITTORI: Salvio Savini

Immacolata Concezione con Agostino, Monica e santi

Immacolata Concezione con Agostino, Monica e santi

 

 

SALVIO SAVINI

1580-1595

Verrucola, chiesa di santa Margherita dei Bosi

 

Immacolata Concezione con Agostino, Monica e santi

 

 

 

Questo quadro è conservato sull'altare maggiore della chiesa parrocchiale di Verrucola, una frazione di Fivizzano.

L'opera probabilmente è stata realizzata fra la fine del Cinquecento e l'avvio del Seicento da un pittore dallo stile assai prossimo a Salvio Savini, un pittore toscano di origine fiorentina, che risulta immatricolato alla Accademia del Disegno. Savini è poi emigrato in Umbria nella zona del lago Trasimeno al servizio dei nobili Della Corgna. Opere come la Madonna in gloria con santi agostiniani e donatori firmata e datata 1584 per l'altare maggiore della chiesa di sant'Agostino a Città della Pieve o la Madonna e Santi del Palazzo comunale di Paciano, che sono tra i primi lavori realizzati da Savini in Umbria, mostrano interessanti similitudini con il quadro di Verrucola. Nel dipinto, intorno all'Immacolata, ma a un livello inferiore, assieme a san Nicola da Tolentino, con il suo tradizionale saio nero proprio dei monaci agostiniani, troviamo in primo piano Agostino e Monica, seguiti dalle sante Lucia, Apollonia e Margherita d'Alessandria. Agostino indossa il mantello del piviale episcopale, ma è quasi nascosto dalla prorompente presenza della tonaca nera propria dei monaci agostiniani. Anche Monica indossa un abito monacale nero. Agostino, in segno di umiltà, ha deposto la mitra ai suoi piedi. Il volto rivela le rughe e i segni del tempo: la testa è calva e una lunga barba grigiastra gli copre il mento, con lo sguardo assiduamente rivolto verso l'Immacolata.

 

La chiesa di santa Margherita è un edificio che si trova nelle vicinanze della fortezza della Verrucola a Verrucola, una frazione di Fivizzano. La chiesa, che è inglobata nel castello, viene citata in un documento del 1137 come possessione del monastero di San Prospero di Reggio Emilia. Qui voleva essere sepolto il grande condottiero Spinetta Malaspina, nel caso in cui fosse morto in Lunigiana. Il che avvenne nell'anno 1352. L'edificio originale medioevale fu demolito probabilmente dal grande terremoto del 1481 e il titolo venne trasferito alla cappella castrense. Successivamente divenne sede di un importante monastero femminile e assunse l'attuale aspetto barocco. Al suo interno conserva uno splendido ciborio ligneo.

 

Salvio Savini

Di questo artista (1550-1615 circa) abbiamo notizie relative al periodo della sua attività che si sviluppa dal 1580 al 1609. E' autore degli affreschi di palazzo Della Corgna a Città della Pieve - firmati e datati 1580-, che forniscono la prima notizia certa nella scarna ed approssimativa biografia dell'artista fiorentino. Conosciamo poco la sua fase giovanile, la sua formazione tosco-senese, che lascia trasparire l'impronta viva del Beccafumi tramite la tradizione decorativa fiorentina assimilata probabilmente vicino al Poccetti (1548-1612).