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PITTORI: Semino Ottavio

Battesimo di sant'Agostino

Battesimo di sant'Agostino

 

 

SEMINO OTTAVIO

1585

Montebruno, Santuario di Nostra Signora

 

Battesimo di sant'Agostino

 

 

 

Prezioso affresco di Ottavio Semino eseguito nel 1585 e situato nel coro di legno del Santuario Nostra Signora di Montebruno.

Nella scena, spoglia, ma altamente espressiva, compaiono oltre ad Ambrogio ed Agostino che focalizzano l'attenzione al centro, altri tre personaggi che sono vestiti come manici agostiniani.

Sulla sinistra si intravede Monica e accanto a lei quasi sicuramente la figura di san Simpliciano. A destra il chierico che accompagna il vescovo Ambrogio, a sua volta è vestito con la nera cocolla degli agostiniani. Agostino, seminudo, è inginocchiato nella vasca battesimale con le mani giunte in preghiera.

Mancano le figure di Adeodato e Alipio, che spesso sono ritratti assieme al santo nella scena del battesimo, in quanto vi parteciparono attivamente.

 

 

Ottavio Semino

Ottavio Semino (Genova, 1530 circa - Milano, 1604) era figlio di Antonio Semino e fratello di Andrea Semino. Artisticamente si formò a Genova, studiando i primi esempi locali del manierismo introdotti da Perin del Vaga a Palazzo Doria. Negli anni sessanta, in un anno imprecisato, Semino si recò a Milano per affrescare il salone di Palazzo Marino, da poco costruito da Galeazzo Alessi su commissione di un suo conterraneo, il banchiere Tommaso. In questa occasione dipinse anche il Concilio degli Dei che fu distrutto nel corso della II guerra mondiale. A Milano conobbe e apprezzò Giovan Paolo Lomazzo aderendo alla sua bizzarra Accademia dei Facchini della Val di Blenio. Nel 1567 decorò il refettorio e la controfacciata (quest'ultimo affresco fu rifatto nel XVII secolo) della Certosa di Pavia. Dopo un lungo soggiorno a Genova che gli consentì di lavorare a vari cicli di affreschi, tra cui a Palazzo Spinola e Palazzo Lomellino, nel 1571 rientrò a Milano per affrescare una cappella della chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore, la cappella Brasca a Sant'Angelo, una cappella a Santa Maria delle Grazie e una a San Marco.

A Milano si spense nel 1604.

 

 

Il santuario di Nostra Signora di Montebruno - già chiesa di Santa Maria Assunta - è un edificio religioso che sorge a Montebruno, nella val Trebbia in provincia di Genova, lungo la strada provinciale. La chiesa è sede della parrocchia di Santa Maria Assunta del vicariato Valle Scrivia della diocesi di Tortona. Secondo la tradizione locale sul luogo dove oggi sorge il santuario vi fu, nel 1478, una miracolosa apparizione della Vergine Maria. Il racconto popolare asserisce che la Madonna apparve ad un pastorello muto che, alla vista della Signora, riacquistò miracolosamente la parola per poi annunciare alla popolazione di Montebruno lo straordinario evento. Gli abitanti accorsi sul luogo dell'evento ritrovarono sul tronco di un albero di faggio una statua in legno raffigurante la Vergine, che oggi è collocata sull'altare maggiore.

Nella sala del refettorio del convento che era annesso al santuario, oggi convertita in cappella, è raffigurato un secondo affresco che presenta la Vita di sant'Agostino, opera di pittore sconosciuto. Il santuario fu costruito nel 1486 sulla sponda di destra del fiume su iniziativa del frate agostiniano Battista Poggi a ricordo della miracolosa apparizione della Vergine avvenuta nel 1478 ad un pastorello muto. Della presenza del Santuario ci ha lasciato un ricordo anche il Giustiniani: "E passato il giogo quale è distante dal mare quindeci miglia, si trova di là al piede di quello Montebruno, col Monastero dei soccolanti di S. Agostino, monastero di gran devotione, vicino al quale ha origine il fiume Trebia."

La chiesa, a tre navate, rivela nelle arcate ogivali l'origine tardo-quattrocentesca con uno stile di stampo gotico, ma la ridondante decorazione in stucchi dorati e la sostituzione dei pilastri alle colonne, il grandioso altare in marmi policromi lasciano trasparire gli apporti dello stile barocco.