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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Cinquecento: Cipriano ValorsaPITTORI: Cipriano Valorsa
S. Agostino: chiesa di S. Bartolomeo al Castelàz
CIPRIANO VALORSA
1587
Chiesa di san Bartolomeo al Castelazzo
Agostino vescovo
Nella chiesa di san Bartolomeo al Castelazzo in Valtellina si conserva un ciclo decorativo unitario di notevoli ambizioni artistiche e dottrinali, datato 1587 e firmato dal pittore Cipriano Valorsa che lo realizzò.
La decorazione si estende su tutte le pareti della volta del presbiterio e comprende una impalcatura di finta architettura di notevole respiro e rigore. Al di sopra di un finto basamento che corre continuo lungo le pareti laterali, entro nicchie binate, sono raffigurati, a figura intera, gli Apostoli, che sono riconoscibili grazie a una scritta e ai rispettivi attributi: a sinistra Pietro e Andrea, Tommaso e Giacomo Maggiore (la coppia centrale è andata perduta a causa dell'apertura della porta che dà accesso alla sagrestia), a destra Taddeo e Mattia, Simone e Matteo, Filippo e Bartolomeo.
Nelle vele che sormontano le nicchie che ospitano gli Apostoli, entro tondi, sono raffigurati i busti dei Santi Liberata, Ambrogio, Gregorio, Agata, Agostino e Gerolamo. Agostino è stato raffigurato come vescovo, dalla folta barba bianca e con tutti i suoi attributi episcopali. Il pittore segue lo schema iconografico consueto senza discostarsi con varianti significative, se non la cattedra su cui il santo è seduto. Sulla volta, in corrispondenza delle vele, le figure intere dei Santi Brizio, Marco, Giovanni, Martino, Luca e Matteo.
Nella zona centrale della volta, negli spazi delimitati dai finti costoloni, sono raffigurati otto putti con i simboli della Passione. Sulla parete di fondo, al di sopra dell'altare, entro una finta ancona è dipinta la Crocifissione (resta leggibile soltanto la figura del crocefisso) e, ai suoi lati, i Santi Gervaso e Protasio.
Infine la decorazione del sottarco comprende le figure intere dei Santi Bernardo e Antonio Abate, e i busti (entro cornici rotonde) delle Sante Caterina, Agnese, Barbara, Veronica, Maria Maddalena, Marta, Lucia e Apollonia. Al centro del sottarco è dipinta anche la data di esecuzione di tutto il ciclo pittorico: 1587. Sulla parete destra, al di sopra dell'ingresso laterale della chiesa si legge una scritta da cui si ricava che il Valorsa affrescò la chiesa di S. Bartolomeo per incarico dalla vicinanza di Morignone.
Valorsa fu artista longevo e fecondo che lavorò per oltre un cinquantennio. Le numerose decorazioni - prevalentemente a fresco - che ornano molte chiese della media e alta Valtellina e talune facciate e antiche case, unitamente alle immagini devozionali che compaiono in alcune cappelle, attestano che questo pittore fu molto richiesto in valle, ricevendo continue commissioni di lavoro prevalentemente da parte di confraternite o di comunità parrocchiali.
Nonostante che la critica moderna abbia ridimensionato il valore, la portata della sua produzione pittorica e la personalità artistica del nostro, egli ebbe un enorme successo presso la committenza. Operò dunque in diversi cantieri dislocati da un capo all'altro della valle e questo rende sicuramente ipotizzabile la presenza di aiuti di bottega che gli avrebbero consentito di assolvere a tutte le commesse ricevute e a cui potrebbero essere imputati i frequenti scarti stilistici riscontrabili sia tra un ciclo e l'altro sia nell'ambito della medesima opera.