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PITTORI: Vanni Francesco

Sant'Agostino e san Gregorio

Sant'Agostino e san Gregorio

 

 

VANNI FRANCESCO

1595-1599

Parigi, Museo del Louvre

 

 

Sant'Agostino e san Gregorio

 

 

 

Questo disegno, che è conservato a Parigi al Museo del Louvre nel Fondo dei Disegni di Piccolo Formato, è attribuito a Francesco Vanni, un pittore senese di fine Cinquecento. La scena raffigura i santi Agostino, a sinistra, e papa san Gregorio Magno, a destra. Agostino è seduto e sta scrivendo su un libro posto su un tavolo. Nella mano destra regge la penna, mentre con la sinistra indica con l'indice un punto della scrittura. Con il braccio sinistro tiene fermo il bastone pastorale e in testa ha la mitra. L'autore non dimenticato alcun elemento della sua dignità episcopale, ed anche l'abito è elegante nella sua semplicità. Il viso del santo è segnato dalle righe del tempo e una folta barba gli copre le gote e scende fin sul petto. A destra osserviamo la figura di papa Gregorio Magno, un altro Dottore della Chiesa, anch'egli in atto di scrivere. Seduto sopra la cattedra papale impugna una penna, mentre la mitra e il bastone papale sono accostati al tavolo. Una colomba, simbolo specifico della sua iconografia, gli volteggia attorno al capo.

 

 

Francesco Vanni

Nato a Siena nel 1563, questo pittore ebbe come maestro il suo patrigno Salimbenie e dopo aver finito i gli studi, si trasferì a Bologna dove probabilmente lavorò assieme a Bartolomeo Passarotti. Verso la fine del Cinquecento ritornò a Siena, dove realizzò numerose opere d'arte sacra, commissionate nel rispetto dei nuovi canoni stilistici introdotti dalla Controriforma. Nel 1595 realizzò una pianta di Siena che ci fotografa bene l'urbanistica della città toscana. Con una tecnica ancora poco diffusa ai suoi tempi, egli rappresenta la città nello stile "a volo d'uccello". La pianta esprime un rilievo assonometrico quasi perfetto che rispetta il bilanciamento tra necessità prospettiche, il rapporto tra volumi e distanze. Dal 1600 al 1604 Vanni si trasferisce a Roma nella bottega di Giovanni de' Vecchi, dove esegue una pala d'altare nella Basilica di San Pietro. Muore a Siena nel 1610 e il suo corpo viene sepolto nella chiesa di san Giorgio, dove è ricordato da un monumento commemorativo in controfacciata fatto costruire dai figli nel 1634 grazie all'opera di Bernardino Capitelli.

Francesco Vanni fu soprannominato Francesco Eugenio Cavaliere Vannius. Nel suo percorso artistico Vanni evolve il suo stile da un primitivo Manierismo ad un fastoso ed elegante barocco. Subì gli influssi e il fascino dell'arte di Raffaello, di Federico Barocci e di Annibale Carracci.