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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Cinquecento: Giorgio VasariPITTORI: Giorgio Vasari
La Vergine in trono con Agostino e santi
GIORGIO VASARI
1560-1570
Parigi, Museo del Louvre
La Vergine in trono con Agostino e santi
Questo disegno attribuito a Giorgio Vasari è conservato a Parigi al Museo del Louvre, Sezione dei Disegni di Grande formato. La scena, molto articolata, complessa e ben costruita raffigura la Vergine in trono con il Bambino attorniata da vari santi fra cui si riconosce anche Agostino in alto a sinistra accanto al trono. Il santo è raffigurato nel rispetto dei canoni iconografici tradizionali che lo vedono come vescovo dalla barba fluente con in mano un gran libro aperto.
La devozione per la Vergine fu un carattere specifico dell'ordine agostiniano. Già Agostino, nei suoi scritti, esaltò le virtù, affermando inseparabile la sua azione da quella di Cristo e proponendola come modello per tutti i credenti. Agostino si fece veicolo di precisi contenuti dottrinari che ebbero lo scopo di confutare le tesi eterodosse diffuse a quei tempi. Agostino ribadì ripetutamente e con chiarezza i concetti della maternità fisica e insieme divina di Maria nonché la sua verginità, che ne fanno il simbolo della Chiesa, nello spirito vergine, per integrità e pietà, e madre nella carità.
Nella Madonna, Agostino vede sintetizzate meravigliosamente la perfezione della Grazia di Dio e della libertà umana. Su questo punto ci possono essere degli equivoci e pensare che l'influsso della Grazia di Dio possa diminuire la libertà dell'uomo. In verità, come Agostino ha cercato di far capire, si tratta di due realtà che si richiamano a vicenda: più la libertà umana è corroborata dalla Grazia di Dio e più è libera dalle forze che la indeboliscono e le impediscono di scegliere il bene, più la Grazia di Dio invade un'anima e più le sue facoltà si dispiegano in tutta la loro potenza. Nella Madonna, allora, tutto è Grazia, tutto è dono che viene da Dio: questo ci spiega la grandezza della Vergine Maria. Nella Madonna, però, tutto è allo stesso tempo frutto del suo libero consenso al progetto di Dio: questo ci dà ragione della santità eccelsa della Vergine Maria.
Giorgio Vasari
La formazione artistica di Vasari fu composita, fondata sul primo manierismo, su Michelangelo, su Raffaello e sulla cultura veneta. Come pittore la sua formazione iniziò ad Arezzo nella bottega di Guglielmo di Marcillat, pittore di vetrate francese di buon talento. Nel 1523, Silvio Passerini, legato di papa Cllemente VII, cardinale vescovo di Cortona, lo accoglie a Firenze. Vasari in questa città approfondisce i suoi studi umanistici in compagnia dei piccoli proncipi Medici, Alessandro e Ippolito che più tardi diventeranno suoi protettori. Come architetto Vasari fu l'artefice delle iniziative promosse da Cosimo I de' Medici, contribuendo, grazie anche alla protezione di Sforza Almeni, ai grandi cantieri di Firenze e in Toscana, tra cui spiccano la costruzione degli Uffizi e la ristrutturazione di Palazzo Vecchio. La fama maggiore del Vasari è legata al trattato delle "Vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori italiani, da Cimabue insino a' tempi nostri", pubblicato nel 1550 e rieditato con aggiunte nel 1568. L'opera, preceduta da un'introduzione di natura tecnica e storico-critica sulle tre arti maggiori (architettura, scultura e pittura) è una vera e propria pietra miliare della storiografia artistica, punto di partenza a tutt'oggi imprescindibile per lo studio della vita e delle opere dei più di 160 artisti descritti. Fra le sue opere di maggior pregio su tavola va considerata la Cena di S. Gregorio del 1540 alla Pinacoteca Nazionale di Bologna per il Refettorio di S. Michele in Bosco della città. Caratteristica del suo essere artista è il fare cortigiano e imprenditoriale che lo portò ad avere grandi commissioni a Firenze, Roma, Napoli, Bologna, Venezia. Fra i suoi collaboratori, fu molto attivo e di un qualche talento Cristofano Gherardi.