Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Novecento: John Alan

PITTORI: John Alan

Morte di Monica

Morte di Monica

 

 

ALAN JOHN

1968

Tucson, cattedrale di sant'Agostino

 

Morte di Monica

 

 

 

Nell'ambito del primo progetto di restauro della chiesa i lavori di ristrutturazione procedettero sotto la guida di John Alan, un artista di Phoenix e storico ambientalista. All'interno della cattedrale sono state apportate decine di migliorie, fra cui ricordiamo che tutte le opere d'arte in vetro colorato sono state rinnovate. I livelli superiori delle vetrate omaggiano gli apostoli e i primi quattro vescovi di Tucson. Il livello inferiore di vetrate narra la storia di sant'Agostino, cui appartiene questa scena che illustra la morte di Monica ad Ostia.

La vetrata è ricca di colore e presenta due soli personaggi: Agostino e sua madre Monica. Monica è seduta su un letto con il capo reclinato su un cuscino. La testa è avvolta da un velo a sua volta circoscritto dal nimbo dei santi. il suo volto è sereno e apre il palmo delle mani tendendole verso il figlio Agostino che è ritto in piedi dinanzi a lei. A sua volta Agostino tende le sue braccia verso la madre in una postura di grande tenerezza. Il suo volto barbuto ha un'espressione giovanile e preoccupata. Anche il suo capo è avvolto dal nimbo dei santi. La scena con due soli personaggi rende ancora più intimo il colloquio fra i due nel momento in cui Monica sta per morire.

 

Tu che fai abitare in una casa i cuori unanimi, associasti alla nostra comitiva anche Evodio, un nostro giovane concittadino. Era impiegato nell'amministrazione imperiale, e si era convertito a te prima di noi, aveva ricevuto il battesimo e lasciato il servizio nel mondo per dedicarsi al tuo. Vivevamo insieme e avremmo abitato insieme anche in futuro, questo era il nostro solenne impegno. Eravamo in cerca di un luogo in cui potessimo renderci più utili vivendo al tuo servizio: insieme facevamo ritorno in Africa. Giunti vicino a Ostia, sul Tevere, mia madre morì.

AGOSTINO, Confessioni 9, 8, 17

 

Monica morì pochi giorni dopo questo colloquio con il figlio, che così ci racconta gli ultimi istanti della vita della madre. Era l'autunno del 387: "... Entro cinque giorni o non molto più, si mise a letto febbricitante e nel corso della malattia un giorno cadde in deliquio e perdette la conoscenza per qualche tempo. Noi accorremmo, ma in breve riprese i sensi, ci guardò, mio fratello e me, che le stavamo accanto in piedi, e ci domandò, quasi cercando qualcosa: "Dov'ero?"; poi, vedendo il nostro afflitto stupore: "Seppellirete qui, soggiunse, vostra madre".

Io rimasi muto, frenando le lacrime; mio fratello invece pronunziò qualche parola, esprimendo l'augurio che la morte non la cogliesse in terra straniera, ma in patria, che sarebbe stata migliore fortuna. All'udirlo, col volto divenuto ansioso gli lanciò un'occhiata severa per quei suoi pensieri, poi, fissando lo sguardo su di me, esclamò: "Vedi cosa dice", e subito dopo, rivolgendosi a entrambi: "Seppellite questo corpo dove che sia, senza darvene pena. Di una sola cosa vi prego: ricordatevi di me, dovunque siate, innanzi all'altare del Signore"

AGOSTINO, Confessioni 9, 11, 27