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PITTORI: Cabanel Alexandre

Santa Monica in un paesaggio

Santa Monica

 

 

ALEXANDRE CABANEL

1845

Milwaukee, Art Museum

 

Santa Monica

 

 

 

L'Art Museum di Milwaukee possiede due dei primi dipinti di Alexandre Cabanel, che hanno entrambi una valenza iconografica agostiniana. Si tratta di questo quadro che raffigura santa Monica in un paesaggio e di un sant'Agostino nel suo studio. Questa interessante coppia di dipinti raffigura due santi, madre e figlio, che ricoprono un ruolo importante nel santorale della Chiesa cattolica. Le due opere furono commissionate da Auguste Monsaval de Saint Hilaire (1779-1853), un famoso botanico, che li donò alla chiesa di San Giovanni Battista a Sennely, dove rimasero fino alla fine del XIX secolo. Cabanel scelse di riprodurre Monica ed Agostino probabilmente in risposta al dipinto di Ary Scheffer (1795-1858), che aveva ricevuto grandi consensi in quello stesso anno. Scheffer aveva raffigurato i due santi in una posa profondamente sentimentale nell'episodio dell'estasi di Ostia, senza specificare i loro tipici attributi iconografici. Rispetto a questo dipinto, che è fra i dipinti più popolari di Scheffer, Cabanel raffigura separatamente Agostino e Monica e introduce gli attributi iconografici di ciascuno, specificando i loro ruoli nella storia del cristianesimo. Santa Monica è la personificazione della carità cristiana e viene presentata con un giovane monello per enfatizzare il suo ruolo di madre cristiana. I suoi grandi occhi profondi suggeriscono la sua natura premurosa. Non a caso Cabanel la dipinge in un ambiente aperto con nuvole scure che si muovono attraverso il cielo della sera, forse a suggerire i momenti difficili che ha dovuto affrontare nella sua vita, dato che ha sofferto per il comportamento ribelle del figlio e adultero del marito.

 

 

Alexandre Cabanel

Nato a Montpellier nel 1823, Cabanel fu allievo di François-Édouard Picot all'École des Beaux-Arts. Dopo aver vinto il secondo Prix de Rome nel 1845, passò cinque anni a Roma. Il quadro La Nascita di Venere, acquistata da Napoleone III nel 1863, gli procurò una grande celebrità, che gli valse la nomina a professore all'"École des Beaux-Arts" e a membro dell'Académie des Beaux-arts.

Fu pittore che prediligeva tematiche di storia, di genere e ritratti. Non gradì lo stile del Naturalismo e neppure l'Impressionismo e per questo fu attaccato da Émile Zola che sosteneva la necessità di un'arte più realista. Muore a Parigi nel 1889.