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PITTORI: Joseph Kepplinger

Sant'Agostino vescovo e cardioforo

Sant'Agostino vescovo e cardioforo

 

 

JOSEPH KEPPLINGER

1894

Haslach, chiesa di sant'Osvaldo

 

Sant'Agostino vescovo e cardioforo

 

 

 

Questa statua di sant'Agostino si trova sull'altare maggiore della chiesa parrocchiale di St. Oswald ad Haslach. L'opera è stata realizzata nel 1894 dallo scultore Joseph Kepplinger da Ottensheim. La canonica e la chiesa sono state completamente ristrutturate nel 2000. Il santo in abiti episcopali è ritto in piedi e tiene nella mano destra un cuore fiammante. Nella mano sinistra regge il bastone pastorale e un gran libro chiudo. Il volto del santo presenta un'espressione anonima.

 

Nel libro nono delle Confessioni Agostino si esprime con queste parole: sagittaveras tu cor meum charitate tua, hai ferito il mio cuore - ricorda Agostino - con il tuo amore. Esse esprimono in forma poetica il grande amore che Agostino aveva per Dio. Un amore così grande da essere rappresentato simbolicamente con un cuore fiammante trafitto da una freccia. Questo tipo di rappresentazione godrà di grandissima fortuna iconografica dal 1600 in poi, tanto da essere un punto fermo nel logo che lo stesso Ordine Agostiniano adotterà per il suo Stemma Ufficiale. Il cuore è l'elemento caratteristico di questo tema iconografico: Agostino lo tiene in mano, talvolta è attraversato da una freccia, o anche viene offerto al Signore.

 

Tu stesso ci avevi folgorati con le frecce del tuo amore, e portavamo conficcati nel ventre gli arpioni delle tue parole e gli esempi dei tuoi servi, che da oscuri avevi reso splendidi e da morti, viventi. Bruciavano ammassati nel fondo della mente divorando la sua pesantezza e il torpore, per impedirci di scendere in basso, ed era un tale incendio che tutto il fiato soffiatoci contro dalle subdole lingue l'avrebbe ravvivato, non estinto. Tuttavia nel tuo nome, che hai reso sacro per tutta la terra, il nostro proponimento avrebbe certamente incontrato il plauso di alcuni, e quindi poteva sembrare ostentazione non aspettare quel poco che mancava alle vacanze, e congedarsi prima da un pubblico ufficio che era sotto gli occhi di tutti in modo da attirare sulle mie azioni l'attenzione universale. Così, se avessi dato l'impressione di non voler neppure attendere il termine tanto prossimo dei corsi, avrebbero molto chiacchierato, e sarebbe parso che volessi farmi notare. E a che pro favorire congetture e discussioni sui miei intenti e oltraggi al nostro bene?

AGOSTINO, Confessioni 9, 2, 3

 

 

Josef Kepplinger

Nasce nel 1849 a Sankt Peter am Wimberg. Figlio di un muratore, venne assunto da ragazzo come guardiano agricolo e successivamente ha frequentato un un apprendistato come falegname.

Nel 1875-1876 si trasferisce a Ottensheim, dove ha fondato un laboratorio, che impiegava fino a circa 50 operai.

La sua arte può essere definita scultura dello storicismo. la sua migliore realizzazione è l'altare Bauer.

Morì nel 1898 a Ottensheim lasciando il suo laboratorio alla moglie Anna e al suo ex allievo Simon Raweder (1862-1941).

Purtroppo la attività del laboratorio fu interrotta da un incendio nel 1899 e nel 1903 l'azienda fu completamente chiusa.