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PITTORI: Ferdinando Palmerio

Agostino ispirato da Dio scrive allo scrittoio

Agostino ispirato da Dio scrive allo scrittoio

 

 

PALMERIO FERDINANDO

1904

Guardiagrele, chiesa di S. Maria Addolorata

 

Agostino ispirato da Dio scrive allo scrittoio

 

 

 

La raffigurazione di Agostino realizzata dal pittore locale Ferdinando Palmerio si trova all'interno di una cornice dorata ottagonale sul soffitto della chiesa settecentesca di S. Maria Addolorata a Guardiagrele. Il soffitto ligneo è sicuramente l'elemento più importante significativo della piccola chiesa. Nei riquadri in cui è suddiviso il soffitto sono stati riprodotti i Dottori della Chiesa, fra cui Agostino, e scene della vita di Gesù.

Nel riquadro che descrive Agostino, il pittore ha raffigurato il santo seduto allo scrittoio con nella mano destra una penna. Con la sinistra regge in piedi un grande libro su cui sta per scrivere. Il corpo è in torsione dinamica poiché il santo volge il suo sguardo verso l'alto dove appare in triangolo, simbolo della Trinità, che emana un fascio di luce che investe il volto di Agostino. Il santo ha un'espressione di intensa attenzione e stupore, con gli occhi fissi sul triangolo trinitario. Il volto ci mostra una persona matura, con una folta barba grigiastra.

Sul tavolo è deposta la mitra con accanto il bastone pastorale. Alla base del dipinto l'autore ha indicato il santo con la dicitura S. Agostino. L'opera risale probabilmente al 1904 per quanto l'insieme dei dipinti abbia interessato il pittore per più anni agli inizi del Novecento.

 

Sulla semplice facciata un'iscrizione riporta la data del 1733, anno della erezione o ristrutturazione della chiesa, che è sorta forse su una cappella preesistente distrutta dal terremoto del 1706, grazie all'intervento della famiglia Passerotti. Ha un impianto rettangolare con l'esterno assai semplice, caratterizzato dal portale in pietra architravato e da una torretta campanaria quadrangolare, in mattoni a vista e pietra della Maiella. E' costituita da una unica navata rettangolare con campanile esterno situato sul lato destro della facciata. Dal 1734 accoglie la confraternita di Maria SS. Addolorata, che la custodisce.

L'interno, in stile barocco, mostra un ricco e monumentale soffitto a cassettoni con stucchi dorati ed un coro con organo appoggiato alla facciata principale. L'organo a canne fu costruito da Adriano Verati nel XVIII secolo. Alle pareti si trovano lesene arricchite da stucchi. L'altare maggiore è decorato da un bassorilievo moderno, mentre sul lato destro si trova un altare barocco di buona fattura.

La struttura di maggior pregio è il soffitto ligneo a cassettoni, disposti in ordine geometrico a formare riquadri sia a forma quadrangolare, che triangolare o romboidale, con all'interno dipinti ad olio su lamina di rame che raffigurano santi e la Madonna col Bambino con vari episodi della Vita di Cristo, eseguiti tra la fine del XIX e gli inizi del XX dal pittore locale Ferdinando Palmerio.

 

 

Ferdinando Palmerio

Nato a Guardiagrele nel 1834 e morto nel 1916 in Lombardia, Ferdinando Palmerio è un artista di spessore, il cui stile riprende lo stile neoclassico. Sono note diverse sue opere sparse in numerose chiese. Quattro sue tele che raffigurano la "Fuga in Egitto", "sant'Antonio", "santa Lucia, sant'Agnese e sant'Agata" si trovano nella chiesa di Santa Maria delle Grazie a Casalincontrada. Nella sua città natale l'elemento di maggior pregio della chiesa della Madonna Addolorata è sicuramente il soffitto ligneo a cassettoni arricchito da suoi dipinti ad olio su lamina di rame che rappresentano episodi della Vita di Cristo, eseguiti tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento.

A Pratola Peligna nel Santuario Madonna della Libera la cappella del Santissimo Sacramento conserva sull'altare un suo quadro dipinto nel 1869, che raffigura Cristo con gli Apostoli nell'Ultima Cena. Il Cristo, tra gli apostoli che gli fanno corona, solleva il pane con la mano sinistra mentre tiene la mano destra aperta. Il volto è illuminato dalla aureola mentre una luce dall'alto illumina la mensa sulla cui bianca tovaglia si trova un calice d'oro. A Roio del Sangro sulla contro facciata si conserva una sua tela del 1864 che raffigura l'Assunta tra angeli e Santi.