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PITTORI: Pietro di Giovanni Ambrosi

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

PIETRO DI GIOVANNI D'AMBROGIO

1435-1440

Altenburg, Lindenau Museum

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

Questo dettaglio di una pala di ben maggiori dimensioni raffigura sant'Agostino vescovo. L'opera che si trova nel Museo Lindenau a Altenburg è attribuita a Pietro di Giovanni d'Ambrogio o Ambrosi.

La datazione presumibile di esecuzione è fissata nell'intervallo che va dal 1435 al 1440. Il santo dal viso, segnato dalle rughe del tempo, ha un aspetto serio con due grandi occhi dalle pupille allargate che rendono ancora più vivido lo sguardo di Agostino.

Una discreta barba grigia gli copre le guance e il mento. Sulla testa porta una mitra impreziosita da ricami e pietre. nella mano destra impugna un sontuoso bastone pastorale mentre con la sinistra trattiene un libro aperto le cui pagine sono separate da delle dita. Entrambe la mani indossano dei guanti bianchi.

L'abito che indossa ha dei ricchi ornamenti, ben curati che contrastano efficacemente con il nero profondo della veste. Il nero tra l'altro ricorda il colore dei monaci eremitani agostiniani e probabilmente questa scelta non è casuale ma vuole rimarcare una volta di più la stretta dipendenza da Agostino che i monaci intendevano sempre mettere bene in luce.

Agostino viene frequentemente raffigurato nelle sue vesti di vescovo e di Dottore della Chiesa. Spesso Agostino è associato ad altri santi e soprattutto agli altri tre Dottori Gerolamo, Ambrogio e San Gregorio Magno. Con questi ultimi fu praticamente raffigurato in tutte le chiese cristiane d'Occidente sui piloni o sulle volte del presbiterio e della navata centrale. Appare vestito sia da vescovo che da monaco che da canonico; talvolta ha una chiesa in mano, altre volte un libro, una penna o un cuore. Il significato di questo tema iconografico è chiarissimo: Agostino è stato uno dei vescovi che ha maggiormente difeso la Chiesa in tutti i suoi scritti e soprattutto con tutta la sua anima e il suo cuore.

Il primo a parlare di Agostino come Dottore della Chiesa fu Beda il Venerabile che lo elencò assieme ai santi Gerolamo, Ambrogio e Gregorio papa in un suo scritto dell'VIII secolo. Questo elenco fu approvato il 24 settembre 1294 con lettera di conferma liturgica di papa Bonifacio VIII stilata ad Anagni.

 

 

Pietro di Giovanni Ambrosi

Pietro di Giovanni d'Ambrogio nacque a Siena nel 1410 e fu il più arguto interprete della pittura del Sassetta. Nel contempo seppe guardare con intelligenza alle novità rinascimentali fiorentine, da Masaccio a Paolo Uccello. Tra le sue opere si ricordano la Natività di Asciano, il prezioso stendardo del Musée Jacquemart-André di Parigi (dipinto nel 1444 per Sansepolcro) e una serie di tavole raffiguranti San Bernardino, a partire da quella dell'Osservanza di Siena del 1444. Attorno a queste ultime opere citate datate, la critica ha raccolto, tra l'altro, la Partenza di sant'Agostino (Berlino, Gemäldegalerie), il Martirio di san Vittorino (Pinacoteca Vaticana) e il trittico della Natività (Asciano, Museo d'arte sacra). Pietro di Giovanni d'Ambrogio o Ambrosi fu anche un valente miniatore. Insieme a Sassetta e Sano di Pietro, l'Ambrosi fu tra i primi ritrattisti ufficiali del francescano senese. Morì giovanissimo a Siena nel 1449.