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PITTORI: Sandro Botticelli

Incoronazione della Vergine, dipinto di Sandro Botticelli

Incoronazione della Vergine

 

 

SANDRO BOTTICELLI

1445-1515

Firenze, Galleria degli Uffizi

 

Incoronazione della Vergine con i santi Giovanni Evangelista Agostino, Girolamo ed Eligio

 

 

 

 

La pala botticelliana ora conservata alla Galleria degli Uffizi a Firenze è opera di alta qualità che ricorda alcune fra le sue migliori opere. La scena è distinta in due parti: in alto Iddio Padre incorona la Vergine Maria dinanzi al coro angelico: numerosi angeli osservano ed altri tenendosi per mano formano un cerchio che racchiude la Madonna.

Più sotto si trovano da sinistra a destra i santi Giovanni ed Agostino oltre a Gerolamo ed Eligio vescovo. Agostino indossa gli abiti vescovili e tiene in mano un libro che sta scrivendo e leggendo. La pala è imponente nella sua struttura classica ma nello stesso tempo originale che Botticelli le ha saputo imprimere.

 

L'evento dell'Incoronazione della Vergine è descritto come immediatamente successivo a quello dell'Assunzione in cielo, grazie a cui, secondo l'interpretazione di San Gerolamo, Maria viene condotta fino al trono di Dio. Questo soggetto solitamente costituisce la scena finale dei cicli dedicati alla Madonna, dopo la morte e l'ascesa al cielo. Come tema dotato di vita propria è apparso per la prima volta nell'arte gotica, dapprima scolpito sui portali delle cattedrali, poi dipinto sulle pale d'altare destinate a luoghi di culto posti sotto il patronato della Vergine. Solitamente la cerimonia è officiata da Cristo, che pone la corona in capo alla Madre seduta sullo stesso trono o inginocchiata davanti a lui. Frequenti sono tuttavia anche le immagini in cui solo il Padre Eterno incorona Maria o quelle che raffigurano il Padre Eterno e il Figlio uniti in Trinità con lo Spirito Santo.

Particolare di Agostino nella tela della Incoronazione della Vergine, dipinto di Sandro Botticelli

Particolare di Agostino

La scena in genere avviene al cospetto della corte celeste ed è spesso affollata: il gruppo principale è di solito attorniato da angeli musicanti, santi, beati, martiri, patriarchi. I santi presenti in queste rappresentazioni assumono lo stesso ruolo e significato che hanno nelle sacre conversazioni.

 

Sei tutta bella, e in te non vi è macchia. - Un giardino recintato tu sei, sorella mia, Sposa, un giardino recintato, una fonte sigillata. - Veni, coronaberis. Vieni, sarai incoronata.

Ct 4, 7, 12 e 8

 

Se tu e io ne avessimo avuto il potere, l'avremmo fatta anche noi Regina e Signora di tutto il creato. Un grande segno apparve nel cielo: una donna incoronata di dodici stelle. - Vestita di sole - La luna ai suoi piedi (Ap 12, 1). Maria, Vergine senza macchia, riparò la caduta di Eva: e ha calpestato, con il suo piede immacolato, la testa del dragone infernale.

Figlia di Dio, Madre di Dio, Sposa di Dio. Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo l'incoronano vera Regina dell'Universo. E le rendono ossequio di sudditanza gli Angeli… i patriarchi e i profeti e gli apostoli…, i martiri e i confessori e le vergini e tutti i santi ..., e tutti i peccatori, e tu e io.

SANTO ROSARIO, 5º mistero glorioso

 

 

Sandro Botticelli

Botticelli crebbe con i suoi tre fratelli nel quartiere del chiostro domenicano medioevale di S. Maria Novella, non lontano dalla Chiesa di Ognissanti, per la quale avrebbe creato un giorno una delle sue opere più importanti.. Nelle vicinanze viveva la famiglia Vespucci da cui discese Amerigo che avrebbe dato nome alle Americhe. I Vespucci erano fedeli amici dei Medici e furono fra i primi sostenitori di Botticelli commissionandogli dipinti per tutta la vita e procurandogli importanti clienti fra cui i Medici stessi. Nello steso quartiere Botticelli aveva davanti agli occhi una delle più importanti opere della pittura proto rinascimentale fiorentina: l'affresco della Trinità di Masaccio con la prima applicazione della prospettiva centrale. Botticelli si dimostrò aperto agli stimoli rinascimentali di Masaccio. Forte è la influenza della filosofia nella sua arte pittorica, che saranno sostituite nella maturità, da una nuova concezione del mondo che metteva la concezione religiosa al centro della sua arte.

Nel 1470 Botticelli apre la sua bottega nella casa del padre in via Porcellana e poi si iscrive alla Compagnia degli Artisti di san Luca. Nel 1480 dipinge per incarico dei Vespucci lo splendido sant'Agostino per la chiesa di Ognissanti. Lavora a Roma e quindi a Firenze per Lorenzo il Magnifico nella sala dei Gigli di Palazzo Vecchio, a Villa Lemmi, nella chiesa di Cestello e per la strutturazione della facciata del Duomo di Firenze.

Nel 1491 Savonarola diventa priore di S. Marco. E' l'inizio di una influenza spirituale che sarà decisiva per le opere della maturità di Botticelli.