Contenuto
Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Quattrocento: Baldassarre ColdiradiPITTORI: Baldassarre Coldiradi
Sant'Agostino vescovo e monaco
BALDASSARRE COLDIRADI
1498
Cremona, Archivio Storico Diocesano cod. XXI
Sant'Agostino vescovo e monaco
Il frontespizio di questo Codice, un Antifonario agostiniano tardo quattrocentesco, presenta in fondo alla pagina tre medaglioni con figure a mezzo busto. Si tratta di santa Chiara da Montefalco, san Nicola da Tolentino e sant'Agostino, che è stato riprodotto nell'immagine. Il Codice appartiene a un gruppo di volumi. otto in origine, dell'antifonario del convento agostiniano di Cremona. La scrittura del Codice fu terminata nella bottega di Baldassarre Coldiradi da Apollonio da Calvisano nel 1498.
La miniatura del Codice viene attribuita dalla critica principalmente a Giovan Pietro da Cemmo. Tuttavia il frontespizio del codice XXI è da ascrivere a Baldassarre Coldiradi o alla sua bottega. Anche in questo caso la committenza agostiniana ha voluto presentare Agostino non solo come vescovo e Dottore della Chiesa ma pure come monaco agostiniano, padre e fondatore dell'Ordine stesso in quanto ne ha dettato la regola.
Agostino dopo il suo ritorno in Africa condusse una vita appartata prima a Tagaste nella sua città natale e poi anche a Cartagine. In questo periodo, assieme ad amici, fonda delle piccole comunità, che sono le prime esperienze di quelle che diventeranno negli anni seguenti dei veri e propri monasteri. L'iconografia agostiniana ha sempre privilegiato, specialmente alle origini della fondazione dell'ordine agostiniano nel XIII secolo la figura dell'Agostino monaco, riconoscendo nel santo l'autentico fondatore dell'ordine stesso. In queste rappresentazioni il santo appare con la tradizionale veste nera dei monaci agostiniani.
Ricevuta la grazia, insieme con altri concittadini e amici che ugualmente servivano a Dio, volle tornare in Africa, alla sua casa e ai suoi campi. Tornato, vi rimase circa tre anni; e dopo aver ceduto quei beni, insieme con quelli che gli erano vicini viveva per Dio, con digiuni preghiere buone opere, meditando notte e giorno la legge del Signore. 3. 2. E tutto ciò che Dio faceva comprendere a lui che meditava e pregava, egli faceva conoscere a presenti e assenti con discorsi e libri.
POSSIDIO, Vita beati Augustini 3, 1.