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PITTORI: Costa Lorenzo

Madonna con Bambino in trono tra san Sebastiano, san Silvestro, sant'Agostino, san Paolo, sant'Elisabetta, san Giovannino e san Rocco

Madonna con Bambino in trono tra san Sebastiano, san Silvestro, sant'Agostino, san Paolo, sant'Elisabetta,

san Giovannino e san Rocco

 

 

COSTA LORENZO

1525

Mantova, Basilica di S. Andrea

 

Madonna con Bambino in trono tra san Sebastiano, san Silvestro, sant'Agostino, san Paolo, sant'Elisabetta, san Giovannino e san Rocco

 

 

 

Questa pala d'altare è un'opera della piena maturità di Lorenzo Costa ed è conservata nella Basilica di S. Andrea a Mantova. Il dipinto presenta un soggetto ricco di personaggi, fra cui vediamo, al centro, la Madonna con il Bambino in trono che è assistita da un gran numero di santi. Si possono riconoscere da sinistra san Sebastiano legato a una colonna e colpito da varie frecce, san Silvestro, sant'Agostino, san Paolo, sant'Elisabetta, san Giovannino e san Rocco. La tavola misura cm 245 in altezza e cm 227 in larghezza. Il dipinto è stato firmato dall'autore che la realizzò nel 1525.

 

 

Lorenzo Costa

Lorenzo Costa, il Vecchio nasce a Ferrara nel 1460 e morirà a Mantova nel 1535. Sicuramente fu uno dei più importanti artisti della scuola ferrarese nel Cinquecento. Nella sua famiglia troviamo altri pittori: il figlio Ippolito Costa (1506-1561) e il nipote Lorenzo Costa il Giovane (1537-1583). In gioventù si forma artisticamente in ambito ferrarese sugli esempi di Cosmè Tura e di Ercole de' Roberti. Si trasferisce successivamente a Firenze, dove incontra vari pittori fra cui principalmente Benozzo Gozzoli di cui diventa discepolo. Nel 1483 va a Bologna, dove c'è un nuovo fermento artistico. Qui impronta gran parte della sua attività all'ombra di Ercole de' Roberti. Famosi sono i suoi dipinti della Famiglia Bentivoglio intorno alla Vergine e dei Trionfi nel palazzo e nella cappella in San Giacomo Maggiore.

La sua pittura rivela accostamenti morbidi e distesi e l'equilibrio raggiunto, gradevole ma non esente da cadenze manierate, si mantenne inalterato per tutta la sua attività in età matura. Sul finire del Cinquecento soggiornò in Toscana, a Ferrara e a Roma. Si trasferì a Mantova nel 1506 chiamato da Isabella d'Este come pittore di corte. Qui conobbe l'arte di Mantegna.