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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Quattrocento: Raibolini FrancescoPITTORI: Raibolini Francesco
Madonna con Bambino, Agostino e santi
RAIBOLINI FRANCESCO
1490
Cracovia, Museo Czartoryskich
Madonna con Bambino in trono tra san Procolo, sant'Agostino, sant'Antonio da Padova, san Sebastiano, angelo musicante e donatore
La pala ha una struttura simile ad altre opere analoghe di Francesco Raibolini detto il Francia, che si conservano in vari musei italiani. L'opera in questione raffigura la Madonna con Bambino in trono assieme ai santi Procolo, Agostino, Antonio da Padova, Sebastiano, un angelo musicante e un donatore. Attualmente l'opera è conservata a Cracovia al Muzeum Czartoryskich.
La Vergine è assisa su un trono che occupa centralmente la scena e porta in braccio il Bambino Gesù che sta ritto in piedi. A sinistra si notano i santi Procolo ed Agostino. Il santo vescovo di Ippona porta i suoi paramenti episcopali, in testa ha la mitra e con la mano sinistra regge il bastone episcopale. Con la mano sinistra tiene stretto al petto un libro chiuso. Il viso, dall'espressione seriosa, presenta un aspetto maturo e una folta barba che gli scende fin sul petto.
A destra della Vergine si notano le figure di san Sebastiano legato a
una colonna seminudo e, alle sue spalle, sant'Antonio da Padova in atteggiamento orante. Fra i due si inserisce un signore con le mani giunte in ginocchio intento a pregare. Ai piedi del trono il pittore ha posto un giovane angelo musicante con in mano uno strumento a corde.
La scena ricorda una analoga Pala dello stesso autore, nota come Pala Feliciani.
Francesco Raibolini
Francesco Raibolini (1450 - 1517), soprannominato il Francia, fu un pittore italiano, orafo e medaglista di Bologna, e per un certo periodo di tempo anche direttore della zecca della città. Dipingeva nella stessa bottega di Marco Zoppo e abbiamo notizie della sua attività dal 1486. La sua prima opera conosciuta è la Madonna Feliciani, che è firmata e datata 1494. Ha lavorato in collaborazione con Lorenzo Costa, e nella fase di crescita artistica è stato influenzato da Ercole de' Roberti e dallo stile di Costa. Nel 1506 Francia diventa pittore di corte a Mantova e subisce l'influenza più del Perugino e di Raffaello. Nella maturità a sua volta ha formato la sensibilità di nuovi pittori fra cui Marcantonio Raimondi e molti altri artisti. Ha insegnato a Raimondi l'arte dell'incisione così bene che presto, secondo Vasari, superò il maestro. Ebbe i figli Jacopo Francia e Giulio Francia che furono a loro volta degli artisti.