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PITTORI: Francesco Raibolini detto il Francia

Incoronazione della Vergine con Agostino vescovo, sant'Anselmo e i re Davide e Salomone

Incoronazione della Vergine con Agostino vescovo, sant'Anselmo e i re Davide e Salomone

 

 

FRANCESCO RAIBOLINI detto il FRANCIA

1511

Lucca

 

Incoronazione della Vergine con Agostino vescovo, sant'Anselmo e i re Davide e Salomone

 

 

 

 

Il quadro ha una struttura composita con diversi personaggi. Su uno fondo azzurro è raffigurato Dio Padre all'interno di una mandorla circondata da otto cherubini e da due angeli adoranti. Di fronte a Dio Padre benedicente se ne sta in ginocchio la Vergine immacolata in preghiera. Nel registro inferiore sono raffigurati Sant'Anselmo con piviale giallo, Sant'Agostino con piviale rosso; inginocchiato con saio bianco è raffigurato Sant'Antonio da Padova; in piedi è Davide con veste verde e Salomone con manto blu. Nella predella sono raffigurati quattro miracoli.

I filetteri riportano le seguenti iscrizioni: sul cartiglio di Sant'Anselmo si legge NON PUTO ESSE VERUM AMATOREM/ VIRGINIS QUI CELEBRARE RESPUIT FESTUM SUAE CONCEP/TIONIS. Su quello di Sant'Agostino troviamo IN CELO QUALIS EST PATER EST FILIS IN TERRA QUALIS EST MATER TALIS EST FILIUS SECUNDUM CARNEM. L'iscrizione sul cartiglio di Davide riporta IN SOLE POSUIT TABERNACULUM SUUM, mentre la scritta sul cartiglio di Salomone dice TOTA PULCRA ES AMICA MEA ET MACULA NON E IN TE.

Raibolini fu pittore e orafo italiano: nacque a Bologna verso il 1450 e morì nel 1517. La sua formazione artistica, anche nelle opere più giovanili, sembra legata allo studio dei ferraresi, di Ercole de' Roberti e di Lorenzo Costa, entrambi attivi a Bologna. La sua precoce inclinazione per un equilibrato ritmo nella composizione rivela tuttavia chiari contatti con la pittura toscana contemporanea. Nelle opere che si scalano nell'ultimo decennio del Quattrocento, dalla Pala Feliciani (1494, Bologna, Pinacoteca) a quella per la cappella Bentivoglio in S. Giacomo Maggiore (1499), il suo stile è ormai fissato nel perseguimento di un timido classicismo, o piuttosto di una purezza di stile che si ricollegano a quelli del Perugino, il cui influsso è infatti avvertibile in alcune opere (Madonna del Roseto, Monaco, Alte Pinakothek; Annunciazione e Santi, 1500, Bologna, Pinacoteca).

Volto a soddisfare le esigenze di una patetica devozione domestica, questo stile non ebbe sostanziali varianti per tutto l'arco della carriera dell'artista. Il Francia tenne una feconda scuola, dalla quale uscirono i suoi figli Giacomo (1487-1540) e Giulio (morto nel 1557), che seguirono i modi paterni, mantenendo un dignitoso livello qualitativo. In quest'opera il Francia presenta l'incoronazione della Vergine con una strana coppia: a sinistra troviamo sant'Anselmo in compagnia di Agostino, mentre di fronte, in piedi si alzano le figure dei re Davide e Salomone. Un frate in ginocchio offre una fiamma. La tela è conservata a Lucca. Incoronazione della Vergine con S. Anselmo e altri santi. Francesco Francia (ca.1450-1517-18). Strenuo sostenitore della chiesa e lucido intelletto, S. Anselmo è accompagnato da altre importanti figure in questo dipinto, come S. Agostino che gli sta al fianco di fronte a re Davide e re Salomone.

 

 

Francesco Raibolini

Francesco Raibolini (1450 - 1517), soprannominato il Francia, fu un pittore italiano, orafo e medaglista di Bologna, e per un certo periodo di tempo anche direttore della zecca della città. Dipingeva nella stessa bottega di Marco Zoppo e abbiamo notizie della sua attività dal 1486. La sua prima opera conosciuta è la Madonna Feliciani, che è firmata e datata 1494. Ha lavorato in collaborazione con Lorenzo Costa, e nella fase di crescita artistica è stato influenzato da Ercole de' Roberti e dallo stile di Costa. Nel 1506 Francia diventa pittore di corte a Mantova e subisce l'influenza più del Perugino e di Raffaello. Nella maturità a sua volta ha formato la sensibilità di nuovi pittori fra cui Marcantonio Raimondi e molti altri artisti. Ha insegnato a Raimondi l'arte dell'incisione così bene che presto, secondo Vasari, superò il maestro. Ebbe i figli Jacopo Francia e Giulio Francia che furono a loro volta degli artisti.