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PITTORI: Frediani Vincenzo di Antonio

Madonna con Bambino in trono tra sant'Agostino, san Giovanni Battista, san Sebastiano e san Biagio

Madonna con Bambino in trono tra sant'Agostino, Giovanni Battista,

Sebastiano e Biagio

 

 

FREDIANI VINCENZO DI ANTONIO

1480-1500

Milano, Mercato antiquario

 

Madonna con Bambino in trono tra sant'Agostino, san Giovanni Battista, san Sebastiano e san Biagio

 

 

 

Questa tavola è opera di uno tra i più prolifici e documentati pittori lucchesi di fine Quattrocento. Si tratta di Vincenzo di Antonio Frediani che ha celato a lungo la propria identità anagrafica sotto lo pseudonimo di Maestro dell'Immacolata Concezione.

Il dipinto ha per soggetto la Madonna con Bambino in trono tra sant'Agostino, san Giovanni Battista, san Sebastiano e san Biagio. Vincenzo Frediani nel 1476 lavorava nella bottega di Matteo Civitali come apprendista assieme a Baldassarre di Biagio.

Realizzato con la tecnica a tavola su legno, il dipinto misura in altezza cm 142 e in larghezza cm 126 e venne portato a termine verso la fine del Quattrocento fra il 1480 e il 1500.

Recentemente l'opera è riapparsa sul Mercato Antiquario a Milano, dopo essere stata scambiata sempre sul mercato antiquario nel 1964-1965 a Mobatilla in Germania e a Parigi.

 

 

Vincenzo Frediani

Vincenzo nacque verso il 1456 e venti anni dopo lo troviamo ancora in una bottega come collaboratore di Baldassarre nella grandiosa impresa di decorazione delle prime quattro campate del Duomo di Lucca. Nel 1481 Frediani è tuttavia già pittore autonomo. Lo stile di Ghirlandaio e il passaggio di Filippino Lippi da Lucca fra 1482 e 1483 incidono profondamente sulla visione poetica del giovane lucchese. In questi anni Frediani riceve prestigiose commissioni.

Può darsi che il Frediani abbia militato nella bottega di Filippino in questo breve ma intenso soggiorno lucchese. Fra le opere riferibili al Frediani sono da collocare il falso Trittico con Madonna fra quattro santi oggi a Villa Guinigi, ma proveniente con molta probabilità dall'Ospedale di S. Pellegrino di Lunata, commissionato da Paolo Buonvisi, gli scomparti superstiti del Trittico di Montefegatesi le cui cimase con Padreterno e Annunziata sono forse quelle oggi alla Banca del Monte, il Trittico di Monaco, i bei disegni per le vetrate dell'abside del Duomo di Lucca nonché il rovinato affresco con Storie della Croce sulla controfacciata della medesima chiesa. Già in questi anni il Frediani riceve prestigiose commissioni. Nel 1482 Elisabetta del Voglia commissiona al pittore la tavola con la Madonna col Bambino fra i santi Sebastiano, Andrea, Giovannino e due angeli. Nel 1487 viene chiamato assieme a Michele Ciampanti per stimare la Pietà lignea di Matteo Civitali oggi a Villa Guinigi. Nel 1488 esegue la tavola con Madonna col Bambino fra due santi, due sante e due angeli di Ruota, l'ultima opera contraddistinta da una certa complessità compositiva. Nel 1490 è attestata la collaborazione con il pittore Luca da Montalcino. La apparente incapacità di convincenti aggiornamenti coincide con le opere dell'ultimo decennio che ci restituisce una serie di Sacre Conversazioni, tutte più o meno innestate sul modulo della tavola di Ghirlandaio in Duomo, la cui predella da alcuni viene riferita proprio allo stesso Vincenzo. A Frediani vanno riferite le lunette con busti di profeti che decoravano la sommità del pulpito marmoreo di Matteo Civitali nel Duomo. Ad una collaborazione con Michelangelo Membrini va invece attribuita la perduta Morte e Ascensione della Vergine di S. Maria a Colle. Ancora alle soglie del XVI secolo il prestigio del maestro gli vale la commissione della poderosa tavola centinata con l'Immacolata Concezione del 1503 per la Chiesa di S. Francesco, oggi a Villa Guinigi, cui deve essere di poco anteriore l'altrettanto grande Incoronazione della Vergine fra quattro santi di S. Maria dei Servi. Le due tavole, notevoli per le dimensioni, attestano l'irrigidimento del pittore su formule di un livello di qualità molto lontano dai suoi saggi giovanili. Vincenzo Frediani muore nel 1505.