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PITTORI: Michele Giambono

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

MICHELE GIAMBONO

1420-1450

Lennik, Castello di Gaasbeek

 

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

A Michele Giambono viene attribuito questa tavola dipinta a olio che raffigura sant'Agostino. L'opera realizzata nel primo Quattrocento è conservata nella Fiandre nel Castello di Gaasbeek. La tavola misura cm 109 x 41 circa.

La tavola in origine apparteneva ad un polittico perduto di Michele Giambono. Nello stesso museo è conservata, in coppia, quella relativa a San Ludovico da Tolosa, secondogenito di Carlo II d'Angiò, re di Sicilia, e di Maria d'Ungheria. Ordinato vescovo di Tolosa da papa Bonifacio VIII nel 1296, Ludovico era un frate francescano. La sua presenza ha ipotizzato una identificazione di queste tavole e del polittico di cui erano parte, con un'opera realizzata per la chiesa di sant'Alvise a Venezia. Per questa istituzione retta da monache agostiniane, Sansovino nel 1581 precisa che Giambono «dipinse la palla dell'altar grande, e l'altare di sant'Agostino».

Nella tavola superstite il santo indossa ricche vesti episcopali. Con la mano destra regge il bastone pastorale mentre nella sinistra regge un libro aperto. In testa porta la mitra. Il suo volto, con una folta barba nera esprime un aspetto ancora giovanile. I due dipinti conservati nel museo di Gaasbek furono acquistati nel 1883 dalla marchesa Marie Peyrat Arconati Visconti, proprietaria in passato del castello belga, che se li aggiudicò dalla Collezione Spitzer. Facevano parte della collezione Spitzer, che fu venduta a Parigi nel 1883. Le medesime tavole erano state viste da Cavalcaselle nel 1869 nella casa del conte Giuseppe Riva a Padova.

 

Il castello di Gaasbek fu costruito nel XIII secolo da Enrico di Brabante, conte delle Fiandre, che vi imprigionò Everard Serclaes. Dopo la morte di Serclaes, i cittadini di Bruxelles incendiarono e distrussero il castello, uccidendo il conte e la sua famiglia. L'edificio fu ricostruito solo nel 1413, quando lo acquistò la ricca famiglia aristocratica degli Horn. Il castello assunse forme rinascimentali il che lo ha reso uno degli esempi più significativi del rinascimento fiammingo. Nel Cinquecento gli Horn furono costretti a vendere il castello, che fu acquistato da Lamoraal di Egmont, una delle persone più ricche e influenti delle Fiandre. Nel 1569 il castello di Gaasbeek fu nuovamente distrutto da un incendio e Lamoraal lo ricostruì dandogli un aspetto pienamente rinascimentale.

Agli inizi del XIX secolo, il castello fu acquistato dalla famiglia italiana Arconati Visconti, che lo restaurò rispettando lo stile originale. Nel 1921 il castello fu donato allo Stato belga e vi ha trovato la sua sede il Glaasbeekmuzeum, una collezione di dipinti, mobili e oggetti di uso quotidiano appartenuti ai proprietari del castello. Nella prima sala, detta degli Arazzi, sono esposti numerosissimi arazzi cinquecenteschi prodotti a Tournai e una collezione di porcellane. Salendo la scala a chiocciola si giunge alla Rubenskamer, un salone barocco ove sono esposti effetti personali e vari quadri di Pieter Paul Rubens. L'ultima sala, detta delle Armi, contiene armi e armature cinquecentesche.

 

 

Michele Giambono

Michele Giambono fu un pittore veneziano che operò tra il 1420 e il 1462. Fu un seguace di Jacobello del Fiore e seguì la lezione artistica e stilistica di Gentile da Fabriano e del Pisanello venendone influenzato. Autore assai prolifico, ha lasciato numerosissime opere disperse in po' in tutta Italia e nelle Collezioni principali d'Europa. Il suo stile risente delle forme e dei canoni quattrocenteschi con un uso cromatico vivace e un ricorso all'oro e alla doratura dei fondi. È tra gli artisti veneti che meglio hanno recepito lo stile di Gentile da Fabriano improntato su una profonda sensibilità naturalistica. Giambono è al centro di una discussa attribuzione per una serie di quattro tavolette con Storie di San Benedetto oggi conservate al Museo Poldi Pezzoli di Milano.