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PITTORI: Louis de Bruges

Agostino e gli errori pagani di Scuola fiamminga (1460-1470), Parigi ms. 17

Agostino cardioforo e i filosofi

Scuola fiamminga (1460-1470), Parigi ms. 17

 

 

LOUIS DE BRUGES

1460-1470

Biblioteca Nazionale di Parigi, ms. 17

 

Agostino cardioforo e i filosofi

 

 

 

 

Louis de Bruges amanuense tardivo del XV secolo portò a termine questo manoscritto tra il 1460 e il 1470. Nella scena riprodotta Agostino occupa il centro della scena: è vestito con la tonaca nera dei monaci agostiniani e regge in mano un cuore rosso, simbolo del suo amore per Dio. Dinanzi a lui lo osservano un nugolo di persone, in piedi e inginocchiate. Sullo sfondo si apre un ampio panorama con alberi sparsi e una grande città con mura e torri imponenti. In alto campeggia fra una schiera di angeli volteggianti la figura di Iddio Padre assiso in trono in atto benedicente.

 

Nel libro nono delle Confessioni Agostino si esprime con queste parole: sagittaveras tu cor meum charitate tua, hai ferito il mio cuore - ricorda Agostino - con il tuo amore. Esse esprimono in forma poetica il grande amore che Agostino aveva per Dio. Un amore così grande da essere rappresentato simbolicamente con un cuore fiammante trafitto da una freccia. Questo tipo di rappresentazione godrà di grandissima fortuna iconografica dal 1600 in poi, tanto da essere un punto fermo nel logo che lo stesso Ordine Agostiniano adotterà per il suo Stemma Ufficiale. Il cuore è l'elemento caratteristico di questo tema iconografico: Agostino lo tiene in mano, talvolta è attraversato da una freccia, o anche viene offerto al Signore.

 

Tu stesso ci avevi folgorati con le frecce del tuo amore, e portavamo conficcati nel ventre gli arpioni delle tue parole e gli esempi dei tuoi servi, che da oscuri avevi reso splendidi e da morti, viventi. Bruciavano ammassati nel fondo della mente divorando la sua pesantezza e il torpore, per impedirci di scendere in basso, ed era un tale incendio che tutto il fiato soffiatoci contro dalle subdole lingue l'avrebbe ravvivato, non estinto. Tuttavia nel tuo nome, che hai reso sacro per tutta la terra, il nostro proponimento avrebbe certamente incontrato il plauso di alcuni, e quindi poteva sembrare ostentazione non aspettare quel poco che mancava alle vacanze, e congedarsi prima da un pubblico ufficio che era sotto gli occhi di tutti in modo da attirare sulle mie azioni l'attenzione universale. Così, se avessi dato l'impressione di non voler neppure attendere il termine tanto prossimo dei corsi, avrebbero molto chiacchierato, e sarebbe parso che volessi farmi notare. E a che pro favorire congetture e discussioni sui miei intenti e oltraggi al nostro bene?

AGOSTINO, Confessioni 9, 2, 3