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Madonna col Bambino tra i santi Giovanni Evangelista e Caterina, Giovanni Battista e Agostino
LORENZO MONACO
1420
Empoli, Museo della Collegiata di S. Andrea
Madonna col Bambino tra i santi Giovanni Evangelista e Caterina, Giovanni Battista e Agostino
Il trittico, nella forma in cui si presenta oggi esposto ad Empoli, è stato ricomposto nel 1956 in occasione della apertura del Museo della Collegiata. In tale circostanza si diede corpo all'ipotesi formulata da Gamba in occasione della mostra del "Tesoro di Firenze Sacra" che si era svolta nel 1933.
Prima di questo allestimento, la tavola centrale era stata acquisita dal Museo verso la metà del Novecento dalla Collegiata, dove era situata ancora probabilmente nella terza cappella a destra, mentre i due pannelli laterali vi erano già stati collocati nel 1863. I due pannelli nel 1894 erano stati schedati e attribuiti a Lorenzo Monaco. Un inventario del l'inventario del 1867 registra che precedentemente conservate in deposito nella chiesa di S. Giusto a Pretojo. La chiesa si trova lungo la via Salaiola tra Empoli e Monterappoli, nella località una volta conosciuta come Pretojo e praticamente a poca distanza dalla frazione di Corniola. La chiesa viene citata nel 1119 nel territorio del piviere di S. Andrea di Empoli nel Privilegio di incastellamento di Empoli.
Nel 1938 fu eseguito un restauro sui pannelli laterali da Vittorio Granchi.
Il trittico attualmente è composto da tre pannelli, dipinti con la tecnica della tempera su olio. Il pannello centrale ha per soggetto la Madonna in trono con in braccio il Bambino. Alta im 1,06 x 0,63 originariamente probabilmente aveva anch'essa una forma cuspidata. Il pannello laterale di sinistra è una tavola cuspidata dove sono raffigurati i santi Giovanni Evangelista e Caterina d'Alessandria. Nella cuspide si osserva un polilobo che propone un santo monaco. Le sue dimensioni sono m. 1,41 x 0,5. Il terzo pannello, quello di destra, ha un analogo aspetto cuspidato con i santi Giovanni Battista e Agostino. Anche in questo caso c'è un polilobo che raffigura un profeta. Le dimensioni sono analoghe al precedente. Agostino indossa i paramenti episcopali, con la mitra in testa e il bastone pastorale nella mano destra. Con la sinistra regge un grosso volume dalla rilegatura rossa. Sotto il piviale, nero, si nota anche l'abito nero, proprio dei monaci agostiniani. Al suo fianco san Giovanni Battista tiene in mano un cartiglio dove si legge ECCE AGNIUS DEI. L'opera viene attribuita dalla maggior parte degli studiosi d'arte a Lorenzo Monaco, quantunque taluni ritengano che il lavoro sia stato eseguito col supporto di un suo stretto collaboratore, che viene riconosciuto nella figura di Paolo Schiavo.
L'opera viene datata agli anni Venti del Quattrocento, periodo in cui Lorenzo Monaco dipinse gli affreschi nella Cappella Bartolini Salimbeni della chiesa della S. Trinità a Firenze.
Lorenzo Monaco
Nato nel 1370, Piero di Giovanni è noto soprattutto come Lorenzo Monaco. Questo soprannome gli fu assegnato probabilmente nel ricordo del periodo che trascorse nel monastero camaldolese di Santa Maria degli Angeli a Firenze. E' probabile che abbia abbandonato la vita religiosa per dedicarsi alla pittura. Il suo stile interpreta il Gotico internazionale del Trecento, per quanto si avvicini alla scuola pittorica senese. Monaco fu anche un miniaturista: a lui vengono attribuite le miniature del manoscritto camaldolese della biblioteca Laurenziana di Firenze. Agli Uffizi è conservata la sua Incoronazione della Vergine, che venne realizzata per la chiesa del convento di Santa Maria degli Angeli. Capolavoro dell'artista, l'opera presenta una composizione piuttosto convenzionale, ma notevole è la fluidità di movimento delle figure e dei drappeggi. Lo stile di Monaco utilizza colori vivaci e linee fluide e aggraziate. Il suo lavoro influenzò artisti come Duccio (1255-1260), Giotto (1267-1337), Masaccio (1401-1428) e Fra Angelico. Monaco morì nel 1425.