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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Quattrocento: PinturicchioPITTORI: Bernardino di Betto detto il Pinturicchio
Pala della Madonna in trono e santi
BERNARDINO DI BETTO detto il PINTURICCHIO
1472-1493
Particolare dell'Ancona della Madonna in trono e santi, Pinacoteca Nazionale di Perugia
Sant'Agostino cardioforo vescovo della Chiesa
Presso la Pinacoteca Nazionale di Perugia si conserva una bella tavola Pinturicchio che presenta la Vergine in trono con diversi Santi, fra cui sant'Agostino e san Gerolamo. Si tratta di una ancona dipinta per un altare di una chiesa locale. Pinturicchio ha dipinto il santo secondo i canoni tradizionali, raffigurandolo in ricche vesti vescovili: di grande pregio la decorazione della stola, con la raffigurazione precisa di una teoria di santi. Agostino tiene in mano il cuore, indossa i guanti, in testa ha la mitra. Il suo viso è sereno, con una gran barba bianca da vegliardo.
Tu stesso ci avevi folgorati con le frecce del tuo amore, e portavamo conficcati nel ventre gli arpioni delle tue parole e gli esempi dei tuoi servi, che da oscuri avevi reso splendidi e da morti, viventi. Bruciavano ammassati nel fondo della mente divorando la sua pesantezza e il torpore, per impedirci di scendere in basso, ed era un tale incendio che tutto il fiato soffiatoci contro dalle subdole lingue l'avrebbe ravvivato, non estinto. Tuttavia nel tuo nome, che hai reso sacro per tutta la terra, il nostro proponimento avrebbe certamente incontrato il plauso di alcuni, e quindi poteva sembrare ostentazione non aspettare quel poco che mancava alle vacanze, e congedarsi prima da un pubblico ufficio che era sotto gli occhi di tutti in modo da attirare sulle mie azioni l'attenzione universale. Così, se avessi dato l'impressione di non voler neppure attendere il termine tanto prossimo dei corsi, avrebbero molto chiacchierato, e sarebbe parso che volessi farmi notare. E a che pro favorire congetture e discussioni sui miei intenti e oltraggi al nostro bene?
AGOSTINO, Confessioni 9, 2, 3
Bernardino di Betto (1454-1513), detto il Pinturicchio, o anche Sordicchio, per una certa sua sordità, è nativo di Perugia. Forse fu allievo di Fiorenzo di Lorenzo, ancora giovanissimo diventa collaboratore del Perugino, di pochi anni più anziano di lui, con il quale lavora nel 1473 alla decorazione di due riquadri degli sportelli del Gonfalone di San Bernardino. Nel 1502 si trasferisce a Siena, dove lavora alle Storie di Pio II nella Biblioteca Piccolomini, annessa al Duomo, ultima sua impresa pittorica prima della morte.