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PITTORI: Battista Sanguigni

Sant'Agostino dà la regola alle monache

Sant'Agostino dà la regola alle monache

 

 

SANGUIGNI BATTISTA DI BIAGO

1432

Firenze, Museo di S. Marco

 

Sant'Agostino dà la regola alle monache

 

 

 

La miniatura di Battista Sanguigni di Biagio è una P Iniziale che appartiene all'Antifonario di San Gaggio, c. 19v. Nel particolare si nota la scena in cui Sant'Agostino dà la regola alle monache. L'antifonario inv. 1890, n. 10073 FI è conservato a Firenze presso il Museo di San Marco.

Agostino è seduto in trono, vestito da vescovo, con la mitra in testa e il nimbo dei santi che gli avvolge la testa. Sulle spalle si vede nettamente la mantellina della cocolla nera degli monaci agostiniani. Con la mano destra porge ad una suora inginocchiata la regola. Altre monache vestite di nero, assistono alla scena e stanno intorno al trono.

Le monache Agostiniane, oltre a seguire la Regola, sono tenute all'osservanza delle costituzioni del ramo maschile dell'ordine, debitamente adattate alle esigenze femminili: nel 1971 le costituzioni delle monache sono state riformate alla luce dei dettami del Concilio Vaticano II. Le Agostiniane indossano una veste nera (o bianca, soprattutto per le attività quotidiane) stretto in vita da una cintura sempre nera (requisito essenziale del loro abito). Oltre che alla preghiera contemplativa, le monache di alcuni conventi svolgono anche apostolato diretto dedicandosi all'istruzione femminile o alla cura degli orfani.

In epoca successiva a quella maschile la Regola di Agostino fu adattata al femminile e unita alla Lettera 211 che già conteneva indicazioni per le monache di Ippona.

 

 

Battista di Biagio Sanguigni

Recentemente è stata proposta la sua identificazione con il cosiddetto Maestro del 1419 (attivo 1393-1451) un pittore attivo nell'area fiorentina nella prima metà del Quattrocento. La definizione di Maestro del 1419 deriva dal pannello centrale di un ormai smantellato trittico raffigurante la Madonna col Bambino in trono commissionato da Antonio di Domenico Giugni per la chiesa di Santa Maria in Latera e ora tenuto presso il Cleveland Museum of Art che è datato 1419.

Il suo stile si avvicina notevolmente a quello di Lorenzo Monaco. Verso il 1415 il medesimo artista dipinse i due pannelli esterni di un trittico della Madonna con Bambino e i santi Giacomo il Maggiore e il Minore, Giovanni Battista e Antonio Abate, ora di proprietà di una collezione una svizzera. Questi dipinti evidenziano la sua dipendenza dallo stile gotico e suggeriscono che l'artista aveva familiarità con l'opera di Gherardo Starnina e Alvaro Pirez.

Tra il 1425 e il 1427 il Maestro dipinse un altro trittico raffigurante san Giuliano e consegnato al collegio di San Gimignano, dove si evince l'influenza di Masolino da Panicale.