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PITTORI: Battista Sanguigni

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

SANGUIGNI BATTISTA

1432

Firenze, Museo di San Marco, 143r dell'Innario di San Gaggio

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

La miniatura che raffigura sant'Agostino è opera di Battista Sanguigni di Biagio ed appartiene all'Antifonario di San Gaggio, 143r.

Il lavoro è stato eseguito con la tecnica della tempera a pennello. La figura di Agostino, come quelle degli altri santi rappresentati nelle miniature del codice, emerge a tre-quarti dal fondo azzurro della lettera. Questa immagine ricorda il sant'Agostino dell'Antifonario 10073 e molto simile è pure la maniera in cui viene illuminato il volto del santo, dai grandi occhi pensierosi. I lineamenti sono accentuati da una sottile linea di inchiostro.

Agostino è in piedi, vestito da vescovo, con la mitra in testa e il nimbo dei santi che gli avvolge la testa. Sulle spalle si vede con evidenza la mantellina della cocolla nera degli monaci agostiniani. Con la mano destra regge il bastone pastorale mentre con la sinistra regge un libro chiuso dalla copertina azzurra. La presenza dell'abito nero degli agostiniani è una costante nella iconografia del santo quando la committenza è di tipo conventuale: in tal caso si tratta di un simbolo che vuole attestare la diretta derivazione dell'Ordine dalla regola agostiniana e dalle sue esperienze monacali in nord Africa nel IV-V secolo.

 

 

Battista di Biagio Sanguigni

Recentemente è stata proposta la sua identificazione con il cosiddetto Maestro del 1419 (attivo 1393-1451) un pittore attivo nell'area fiorentina nella prima metà del Quattrocento. La definizione di Maestro del 1419 deriva dal pannello centrale di un ormai smantellato trittico raffigurante la Madonna col Bambino in trono commissionato da Antonio di Domenico Giugni per la chiesa di Santa Maria in Latera e ora tenuto presso il Cleveland Museum of Art che è datato 1419.

Il suo stile si avvicina notevolmente a quello di Lorenzo Monaco. Verso il 1415 il medesimo artista dipinse i due pannelli esterni di un trittico della Madonna con Bambino e i santi Giacomo il Maggiore e il Minore, Giovanni Battista e Antonio Abate, ora di proprietà di una collezione una svizzera. Questi dipinti evidenziano la sua dipendenza dallo stile gotico e suggeriscono che l'artista aveva familiarità con l'opera di Gherardo Starnina e Alvaro Pirez.

Tra il 1425 e il 1427 il Maestro dipinse un altro trittico raffigurante san Giuliano e consegnato al collegio di San Gimignano, dove si evince l'influenza di Masolino da Panicale.