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PITTORI: Gianfranco da Tolmezzo

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

GIANFRANCESCO DA TOLMEZZO

1489

Barbeano, chiesa di sant'Antonio

 

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

Gianfrancesco da Tolmezzo nell'anno 1489 realizzò un considerevole ciclo di affreschi per la chiesa di sant'Antonio a Barbeano, una frazione di Spilimbergo. In questa occasione l'artista applica uno schema iconografico che ha utilizzato varie volte, di cui abbiamo esempi nella chiesa di san Leonardo a Provesano nel 1496 o a Socchieve nella chiesa di san Martino nel 1493. Altri esempi li troviamo a Forni di Sotto (chiesa di san Lorenzo) e a Forni di sopra (chiesa di san Floriano).

Il 20 novembre 1489 Gianfrancesco aveva già eseguito gli affreschi nel coro della chiesa: tracce di affreschi sullo zoccolo testimoniano che la decorazione era in origine più vasta, così come lascerebbero supporre alcuni disegni preparatori per figure di santi sulla parete destra, attribuibili alla stessa mano. La chiesetta di sant'Antonio Abate sorge isolata all'esterno del paese nei pressi del Cimitero. Nella parete di fondo sono affrescate la Natività e l'Adorazione dei Magi, in quella di destra l'Ascensione di Cristo, in quella di sinistra il Giudizio Universale. Nella volta troviamo i quattro Dottori della Chiesa, gli Evangelisti e i Profeti mentre nel sottarco dieci busti di Profeti.

Agostino, nella sua veste di dottore della Chiesa è dipinto al centro della vela, seduto alla scrivania dello studiolo, che ha le caratteristiche tipiche di un ambiente gotico, con colonnine tortili e numerose guglie che svettano verso l'alto.

Regge con la mano sinistra un raschietto per abradere la superficie di una pergamena, mentre con la destra scrive o corregge un testo facendo uso di una piccola penna.

Agostino ha uno sguardo attento rivolto al libro che si trova aperto sul leggio alla sua destra. Altri libri si trovano sull'altro leggio e negli spazi ricavati sul davanti della scrivania. La presenza di così tanti libri, oltre ad alludere alla sua straordinaria produzione letteraria, sottolinea la sua eccezionale caratura teologica e la sua disposizione ad approfondire continuamente l'esegesi delle Sacre Scritture.

A sinistra in basso è raffigurato san Marco, che scrive il suo Vangelo, collocato su un leggio sorretto da un leone alato, il suo simbolo. A destra è raffigurato un profeta in abiti rinascimentali. i filatteri sono praticamente illeggibili.

 

 

 

 

Gianfranco da Tolmezzo

Gianfranco del Zotto conosciuto anche come Gianfrancesco da Tolmezzo nacque a Socchieve nel 1450.

Questo pittore viene generalmente considerato uno dei massimi esponenti dell'arte pittorica friulana del Quattrocento e il maestro precursore della scuola artistica tolmezzina. Le sue prime opere risentono dell'influenza del suo maestro Dario da Treviso e sono caratterizzate da motivi gotico-cortesi. La sua arte è debitrice anche allo stile di Bellunello e di Mantegna. Nel periodo più maturo della sua attività Gianfranco da Tolmezzo riuscì ad esprimere uno stile che amalgamava elementi veneti con quelli d'oltralpe, in particolare francesi. I suoi affreschi esprimono una personale sensibilità artistica che coniugano la nascente pittura rinascimentale con gli arcaismi del gotico maturo. Morì nell'anno 1511.