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PITTORI: Francesco Rosselli

Sant'Agostino allo scrittoio

Sant'Agostino allo scrittoio nel suo studiolo

 

 

FRANCESCO ROSSELLI

1460-1480

Biblioteca Vaticana, Ms. Urb. Lat. 79 fol 9r, lettera D

 

Sant'Agostino allo scrittoio nel suo studiolo

 

 

 

 

L'immagine è tratta da una miniatura relativa al Manoscritto Urbinate Latino n. 79 al foglio 9r. Nella cornice di una D, il miniaturista Francesco Rosselli ha inserito la figura di Agostino, vescovo e santo (ha già l'aureola in testa), mentre se ne sta seduto davanti allo scrittoio nella sua camera o biblioteca. Sotto gli abiti episcopali, il santo indossa la cocolla nera agostiniana: segno che il manoscritto era destinato a qualche convento dell'Ordine.

La miniatura rappresenta il capolettera D(omino beatissimo) incipit del prologo del De Trinitate. La struttura riprende uno schema già utilizzato da Rosselli, ma in questa occasione Agostino indossa la tunica nera dei monaci agostiniani. Le insegne gentilizie F(ederici) D(uci), che si distinguono nella cornice del foglio ornata a candelabre a carattere vegetale con medaglie, si riferiscono alla committenza di Federico da Montefeltro (1422-1482).

La scena si svolge in una cella piuttosto spoglia e molto semplice nella sua struttura: una sola finestra quadra permette di intravedere l'azzurro del cielo. Pure azzurre le pareti e il soffitto della cella. Lo scrittoio, in legno, come tutti gli altri mobili, è leggermente inclinato per permettere una agevole scrittura.

Di fronte c'è un armadio aperto che funge da libreria: pochi però sono i volumi, sparpagliati a casaccio. Il santo siede su una panca dallo stile sobrio e lineare. Il viso di Agostino è quello di una persona adulta particolarmente impegnata nella sua attività di affidare alla carta le sue più profonde riflessioni.

 

La scena è stata ripresa più volte da diversi artisti, che hanno rappresentato il santo nel suo scrittoio seduto in atto di scrivere. La scena è spesso il complemento o l'ambientazione preferita per le rappresentazione tradizionali di Agostino vescovo e Dottore della Chiesa: sua caratteristica è proprio quella di avere scritto un gran numero di opere. La scena tuttavia qualche volta viene scambiata dagli artisti con quella del sogno di san Gerolamo, che si svolge anch'essa nello studiolo del santo mentre è intento a scrivere.

 

"Qualunque cosa, diversa da sé, pensi l'uomo, un oggetto che è stato fabbricato non sarà mai simile a colui che lo ha fatto ... Dio è ineffabile, più facilmente diciamo ciò che non è, anziché ciò che è.

Pensi alla terra: Dio non è questo! Pensi al mare: Dio non è questo!

Pensi a tutte le cose che sono sulla terra, agli uomini e agli animali: Dio non è questo!

A tutte le cose che sono in mare o che volano in aria: Dio non è questo!

A ciò che splende nel cielo, le stelle, il sole, la luna: Dio non è questo! Pensi al cielo: Dio non è questo!

Pensi agli angeli, alle virtù, alle potestà, agli arcangeli, ai troni, alle sedi, alle dominazioni: Dio non è questo!

E che cosa è? Questo solo ho potuto dire: ciò che non è. Mi chiedi che cosa è?

Ciò che occhio non ha visto, né orecchio ha udito, né è penetrato nel cuore dell'uomo. Come pretendi che salga sulla lingua ciò che non è entrato nel cuore?"

AGOSTINO, Esposizione sui Salmi, 85, 8-12