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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Quattrocento: Maestro Vitae ImperatorumPITTORI: Maestro Vitae Imperatorum
Agostino e santi
MAESTRO VITAE IMPERATORUM
1430-1450
Pavia, Biblioteca Università di Pavia, Aldini 339
Agostino e santi
Nella grande miniatura che apre il volume di Antonio da Budrio "Liber quintus de accusationibus inquisitionibus et denuntiationibus", troviamo una parata di santi al cospetto dello Spirito Santo. Il codice venne realizzato nella seconda metà del Quattrocento con un formato di 40 x 29 cm.
Nella miniatura a sinistra compare Agostino ed è affiancato dai santi Ambrogio e Pietro. Agostino indossa i paramenti episcopali con un bel piviale di color rosso e un bastone pastorale assai lungo ed esile. A destra si riconoscono san Paolo, santo Stefano e san Giovanni Battista. I sei santi, disposti a tre a tre l'uno di fronte all'altro, si trovano al cospetto dello Spirito Santo raffigurato sotto forma di Colomba. Lo sfondo è costituito da un fiabesco paesaggio verdeggiante con tre alberi e un magnifico cielo blu. Nel margine inferiore un angelo dalle ali rosse, accompagnato da due putti, sorregge uno stemma con inciso il monogramma dorato di Cristo. La cornice della miniatura è costituita da minuziosi girali fioriti con foglioline e globi cigliati dorati.
Si ipotizza che le miniature siano opera della cerchia del Maestro delle Vitae Imperatorum, un artista che fu a capo di una fiorente bottega milanese. Il testo di Antonio da Budrio, che tratta materia di diritto canonico, era originariamente conservato nella Biblioteca del Collegio di san Barnaba della Congregazione di san Paolo a Milano come sembra testimoniare la nota di possesso nel margine inferiore della carta, che recita "Biblioteca Collegii S. Barnaba Congregationis S. Pauli, Mediolani".
Maestro Vitae Imperatorum
Il Maestro delle Vitae Imperatorum ha svolto la sua attività di miniatore in Lombardia tra il 1430 ed il 1450. La definizione di Maestro delle Vitae Imperatorum, di cui non si conosce il vero nome, fu introdotta da Pietro Toesca, che riconobbe il suo stile nel codice delle Vitae Imperatorum di Svetonio, conservato presso la Biblioteca Nazionale di Parigi. Questo manoscrito fu realizzato nel 1431.
Questo Maestro miniatore diede vita a una fiorente bottega milanese, che produsse numerosi codici per Filippo Maria Visconti, duca di Milano dal 1412 al 1447. Fra questi ricordiamo soprattutto un Inferno di Dante, realizzato attorno al 1438, che in origine era custodito nella Biblioteca Visconteo Sforzesca ma che oggi è diviso tra la Biblioteca Nazionale di Parigi, la Biblioteca Civica di Imola ed una collezione privata.
Per la moglie del duca il Maestro produsse, probabilmente con l'aiuto di Belbello da Pavia, la Bibbia di Maria di Savoia, conservata nella Biblioteca Municipale di Chambéry. Nella medesima bottega è alquanto probabile che abbia lavorato anche il Maestro Olivetano, a lungo confuso con lo stesso Maestro. Entrambi mostrano importanti influenze dallo stile di Pisanello.