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PITTORI: Willem Vrelant

Agostino ha la visione di Dio

Agostino ha la visione di Dio

 

 

VRELANT WILLEM

1470-1480

Bruxelles, Biblioteca Reale, ms. 9297-9302, f. 5r

 

Agostino ha la visione di Dio

 

 

 

Questa miniatura, delle dimensioni di cm 27 x 27,3, rappresenta la visione di Dio da parte di sant'Agostino ed è opera del maestro olandese Willem Vrelant. L'opera risale al periodo 1470-1480 ed è conservata nella Biblioteca Reale di Bruxelles, nel ms. 9297-9302, f. 5r. Questo libro è un Codice miscellaneo con scritti di natura devozionale. Il codice venne stilato su commissione di Antonio di Borgogna (1421-1504), detto «il gran Bastardo», figlio di Filippo il Buono (1419-1467) e Jeanne de Presles. Costui era un grande bibliofilo, come come è dimostrato dallo stemma al foglio 5r corredato dal toson d'oro e dalla raffigurazione delle sue imprese nell'apparato decorativo delle pagine. Di queste due grandi miniature, quella al foglio 5r apre la sezione del volume dedicata alle Meditationes di Agostino, un testo apocrifo che la critica ha attribuito a Jean de Fécamp (990-1078). Tale miniatura raffigura Agostino nel suo studio intento a scrivere mentre riceve la visione di Dio. La miniatura si adatta perfettamente al testo che nella stessa pagina riporta queste parole in francese medioevale: «Sire Deus [...] voeullés a moy apparoir». Agostino indossa i paramenti episcopali con la mitra in testa ed è seduto su una sedia imponente, quasi fosse la cattedra episcopale. Una serie di raggi di luce lo colpiscono in volto: provengono dall'esterno dello studio e attraverso una porta si accede a una sorta di Hortus conclusus. Il giardino è geometricamente ben ordinato e allarga lo sguardo sulla città, oltre la recinzione. La presenza di un pavone in primo piano simbolizza probabilmente l'eternità del paradiso terrestre. In alto fra le nuvole appare Dio che emana i raggi direttamente verso il volto di Agostino. Il Codice venne forse copiato da David Aubert, uno scriba più volte attivo per la corte borgognona.

 

 

Willem Vrelant

Questo miniaturista del Quattrocento lo troviamo a Utrecht verso il 1449 e fu attivo sicuramente fino al 1481 quando abitava ancora a Bruges. Nel 1449 gli fu concessa la cittadinanza di Utrecht dove si registrò come Willem Backer. Il cognome di Vrelant, di cui si servirà in seguito, lo assunse dal suo villaggio natale Vreeland. Probabilmente condusse il suo apprendistato con il Maestro di Caterina di Cleves, da cui fu fortemente influenzato. Verso il 1450 a Utrecht decorò gran parte del Libro delle Ore di Guglielmo de Montfort. Dall'anno 1454 fino alla sua morte nel 1481 fu membro della gilda degli artigiani del libro di Bruges, che si erano posti sotto la protezione di San Giovanni Evangelista. Vrelant ha lavorato anche presso la corte di Filippo il Buono. Il suo è uno stile molto forte che ricerca l'effetto decorativo, il gusto per la narrazione, dove i personaggi sono rigidi con pose stereotipate. E' considerato uno dei maggiori artisti del suo tempo. Nel corso della sua attività la sua bottega ha prodotto molti codici, fra cui sicuramente vanno ricordati un libro di Ore che ora si conserva a Baltimora (1455-1460), quello delle Ore di Isabella di Castiglia (1460 ca.), Le Cronache di Hainaut (1468) e miniature singole nel libro delle Ore di Maria di Borgogna (1480 ca.).