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PITTORI: ALESSANDRO ALGARDI

La Vergine in trono con Agostino, Monica e san Nicola da Tolentino

La Vergine in trono con Agostino, Monica e san Nicola da Tolentino

 

 

ALESSANDRO ALGARDI e FERRATA ERCOLE

1654 ca.

Chiesa di san Nicola da Tolentino, Roma

 

La Vergine in trono con Agostino, Monica e san Nicola da Tolentino

 

 

 

L'opera si trova nella chiesa di San Nicola da Tolentino a Roma, nel rione Trevi e nella omonima via. Questa chiesa venne costruita dagli Agostiniani Scalzi nel 1599, ma venne subito riedificata nel 1654 a spese dei principi Pamphilj su disegno del Baratta. La bella facciata barocca fu realizzata nel 1670 da Francesco Buzio. L'altare maggiore, così come gli altri altari della chiesa, è opera di Alessandro Algardi ed è, secondo l'opinione dello storico Armellini, "un capolavoro di stravaganze secentistiche". Proprio qui, sopra l'altare, in una nicchia, c'è il gruppo di statue raffiguranti la Visione di San Nicola da Tolentino con la Vergine, S. Agostino e S. Monica.

Nell'annesso convento, dopo gli Agostiniani Scalzi, vi dimorarono le monache dette battistine. Oggi vi risiede il collegio armeno, nel cui rito è officiata la chiesa.

 

 

Alessandro Algardi (1598 - 1654)

Cresciuto artisticamente presso l'Accademia di Ludovico Carracci a Bologna, l'Algardi fu principalmente uno scultore. Tuttavia nella sua prima fase di attività lo vediamo curare l'arte di orafo a Mantova, chiamatovi dal duca Ferdinando Gonzaga (1612-1626). Nella città dei Gonzaga egli soggiornò dal 1620 al 1624. Nel 1625 si trasferì a Roma dove si occupò del restauro di statue antiche su incarico del cardinale Ludovico Ludovisi. Grazie a questo lavoro poté conoscere ed approfondire la sua conoscenza del patrimonio classico e migliorare la qualità delle sue opere a livello figurativo. I primi lavori che portò a termine in questo periodo, come le statue di San Giovanni Evangelista e di Santa Maria Maddalena per la Cappella Bandini in San Silvestro al Quirinale (1628-1629), rivelano evidenti influssi berniniani che avvicinano l'Algardi alla corrente del classicismo, particolarmente diffusa nella Roma di quegli anni. Fra le opere più interessanti dell'Algardi possiamo citare la statua in bronzo di Innocenzo X eseguita fra il 1649 e il 1650 (al Palazzo dei Conservatori), la pala con L'incontro di papa Leone I e Attila (1646-1653) e la Tomba di Leone XI (1634-1644), entrambi in San Pietro. L'Algardi evitò l'uso di marmi policromi, optando piuttosto per il marmo bianco di Carrara come è ben visibile nell'opera che realizzò per la chiesa di san Nicola a Roma. Algardi fu inoltre un apprezzato ritrattista, capace di fondere il fine realismo della scuola bolognese ad una nobile compostezza. Si possono citare a tal proposito diversi ritratti, fra cui quello di Garzia Mellini in Santa Maria del Popolo, il Busto del Cardinale Laudivio Zacchia (1626) al Museo di Berlino, la raffigurazione di Roberto Frangipane in San Marcello al Corso e infine quella di Olimpia Pamphili nella Galleria Doria Pamphilij.