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PITTORI: Bassano Leandro

Sant'Agostino in gloria e santi

Sant'Agostino in gloria e santi

 

 

LEANDRO BASSANO

1619-1622

Venezia, chiesa di san Geremia

 

Sant'Agostino in gloria e santi

 

 

 

Questo grande quadro si trova nella controfacciata della chiesa e raffigura, in una affollata scenografia, sant'Agostino in gloria fra angeli  e santi. In particolare si possono riconoscere san Nicola da Tolentino, un vescovo, santa Monica e Luigi IX re di Francia. L'opera è firmato Lean Bas ossia Leandro dal Ponte detto Bassano. Il dipinto fu realizzato fra il 1619 e il 1622 come pala per l'altare di Sant'Agostino nella chiesa dall'Annunciata che venne tuttavia demolita nel 1860.

Agostino si trova al centro della composizione e volge lo sguardo verso un gruppo di angeli, mentre altri recano libri, bastoni pastorali, il monogramma IHS. Il volto del santo esprime una profonda maturità e il segno degli anni ormai trascorsi verso la vecchiaia. Indossa un ricco paramenti episcopale, con in testa la mitra e nella mano sinistra il bastone pastorale. Con la mano destra accenna a una benedizione.

Nel piano inferiore si rivolgono a lui gli altri personaggi, fra cui due santi agostiniani, Nicola da Tolentino e Monica entrambi vestiti con l'abito nero del monachesimo agostiniano. Sulla destra il re di Francia san Luigi regge con la mano sinistra la bandiera decorata con il giglio.

 

La primitiva chiesa di san Geremia venne edificata nel secolo XI secolo. Tuttavia subì diverse ricostruzioni. Già nel 1206 ospitava le spoglie mortali di S. Magno, vescovo di Oderzo ed Eraclea, morto nel 670. Il campanile di mattoni a vista, probabilmente del XII secolo, presenta alla base due strette bifore romaniche. La prima ricostruzione della chiesa fu voluta dal doge Sebastiano Ziani e nel 1292 avvenne la sua consacrazione. Fino al 1615, di fronte all'altare della Beata Vergine del Popolo si radunava la confraternita del Suffragio dei Morti. L'edificio attuale è stato progettato da Carlo Corbellini nel 1753.

In questa chiesa sono conservate le spoglie mortali di santa Lucia, vergine e martire siracusana, una fra le più conosciute e venerate sante della cristianità.

 

 

Leandro Bassano

Leandro dal Ponte, noto anche come Bassano dal luogo di nascita, Bassano del Grappa, nacque nel 1557. Terzogenito di Jacopo da Bassano, Leandro fu educato nella bottega del padre, lavorando spesso nei primi anni di attività nella sua città di origine. Nel 1592, dopo la morte del padre e di suo fratello Francesco, decise di trasferirsi a Venezia, dove nel 1596 eseguì il ritratto del doge Marino Grimani che gli valse la nomina a cavaliere di San Marco. Nella città lagunare si occupò anzitutto di completare i lavori lasciati incompiuti dal fratello e nello stesso tempo riuscì a farsi una notevole fama come pittore ritrattista. Riuscì ad avere commissioni nel cantiere che era stato aperto per la decorazione del Palazzo Ducale. Il suo nome figura iscritto nella Fraglia dei pittori veneziani dal 1588 al 1621. Il suo stile segue principalmente l'ultima maniera del padre, ma come ritrattista fu certamente influenzato da Tintoretto, prediligendo la linea di contorno marcata e allontanandosi dal gusto per la colorazione brillante della bottega paterna. Dopo il 1595 rinuncia al dipingere di tocco e di macchia, per puntare su mezzi espressivi diversi quali la stesura liscia e bloccata, le superfici cromatiche smaltate in gamme chiare, talvolta squillanti, definite da un segno netto e incisivo e avvolte da una luminosità fredda e diffusa. Morì a Venezia nel 1622.